Fonte: Il Mattino.it
di AnnaChiara Della Corte
Overtourism è probabilmente il termine più abusato degli ultimi anni, chiamato a descrivere l’impasse turistico degenerato dal post-pandemia che vede “fiumi” di turisti riversarsi su territori già fragili come le isole , con la pretesa di visitare in pochissime ore alcune delle destinazioni più ambite e belle al mondo. Le immagini, si sa, raccontano meglio di ogni parola quanto accade, e questo è il primo merito che possiamo attribuire al progetto fotografico Fi-umani che vede protagonisti Mario Coppola e Teresa Riccobono da oggi in mostra alla Casa Rossa di Anacapri. Attraverso una serie di scatti in bianco e nero di Teresa Riccobene, ideatrice del progetto, realizzati con la tecnica della lunga esposizione, che si concentrano in particolare su Marina Grande, luogo più di altri preso d’assalto dalle folle di turisti , l’esposizione mira a catturare l’essenza di un fenomeno ormai fuori controllo. Le fotografie, frutto di due anni di osservazione e scatti meticolosi, restituiscono l’impressione di corpi in movimento che scorrono e travolgono, proprio come un fiume in piena. Sensazione che rischia di compromettere la vivibilità stessa del luogo e la qualità dell’esperienza di vacanza. Per offrire una visione più ampia del fenomeno, gli scatti a colori del fotografo Mario Coppola ritraggono la costa isolana notturna, mettendo in evidenza l’altra faccia del sovraffollamento turistico di Capri: quella che si manifesta via mare. Le luci delle imbarcazioni di lusso, yacht e delle navi da crociera che affollano le acque intorno all’isola aggiungono un ulteriore strato di complessità alla narrazione visiva, mostrando come l’impatto dell’overtourism non si limiti alla terraferma ma si estenda in maniera prepotente anche al paesaggio marino circostante. “Fi-umani” è dunque un grido silente, in bianco e nero e a colori, per preservare la bellezza e l’anima dei luoghi che amiamo. L’esposizione, parte della rassegna “Visioni d’artista” organizzata dall’associazione Capri Arte, un fitto programma che vede alternarsi nel corso dell’estate diversi autori isolani, include anche il progetto “Napoli Street&View” , nato dalla voglia di offire un originale sguardo sulla città, la cui magnificenza si rivela davvero guardandola dal Golfo fino alla Baia di Bagnoli ed in particolare di notte. Coppola utilizza una tecnica personale basata sull’unione di più scatti sommati insieme – un approccio che ricorda la tecnica HDR – per immortalare panorami a colori profondi e luminosi. La prospettiva della Riccobene invece è più intima, da reporter, immergendosi nel tessuto urbano di Napoli attraverso scatti di street photography, ancora una volta in bianco e nero. Le sue fotografie ci guidano tra i vicoli storici della città, raffigurando momenti di vita quotidiana. Una Napoli di vedute panoramiche ed insieme di vicende umane catturate per le strada, quindi. Visitabile fino al 1 agosto , l’esposizione propone quindi una chiave di lettura sul turismo e della sua crisi, grazie allo sguardo attento di due autori che vivono in luoghi quali Capri e Napoli fortemente caratterizzati da tale fenomeno.