Anna Maria Boniello – Capri. «Abusi edilizi di necessità: stop alle demolizioni a Capri». È stato questo il tema dell’ affollata assemblea organizzata dal gruppo consiliare Avanti Capri, ieri pomeriggio nella sala auditorium del Cinema Internazionale del palazzo dei congressi. Il problema abitativo dei capresi sta diventando sempre più grave e d’ attualità, e interessa una larga fascia di residenti. Alla presenza di un centinaio di isolani, dei sindaci di Capri e di Anacapri, tecnici, ex amministratori e rappresentanti delle associazioni di categoria, il capogruppo Marino Lembo con i suoi due consiglieri Paola Mazzina e Ludovica Di Meglio, ha spiegato i motivi che hanno portato il gruppo consiliare di opposizione a trattare pubblicamente l’ argomento ancor prima di discuterlo nel consiglio comunale che si terrà mercoledì 7 marzo.
Ed è questa la causa che rende sempre più difficile trovare per i residenti abitazione sull’ isola. Il gruppo di minoranza sta cercando soluzioni attraverso la proposta già elaborata e presentata al consiglio che nel rispetto delle leggi consente di dare inizio alla soluzione attraverso le acquisizioni che riguardano solo gli abusi di necessità dei capresi residenti. Tra i primi interventi sull’ argomento, quello del sindaco di Anacapri Franco Cerrotta, che lapidario ha risposto che «l’ argomento è attuale e interessante ma il comune di Anacapri ha già in corso tale procedura che sarà aggiornata con i nuovi indirizzi regionali». Anche il sindaco di Capri Gianni De Martino ha dichiarato che «la giunta sta effettuando alcuni studi per cercare di superare il problema: attraverso la discussione e la condivisione della proposta presentata da Avanti Capri che sarà discussa nel consiglio comunale, sicuramente si arriverà ad un voto concorde».
Agli interventi istituzionali si è aggiunto anche quello dell’ ex sindaco Ciro Lembo che ha spronato gli attuali amministratori a mettere in atto misure urgenti perché il malessere nella popolazione va sempre più crescendo, e quindi i temi emergenza casa e mala sanità potrebbero diventare una bomba a orologeria.

















