Fonte: Il Mattino – 13 maggio 2025
di Fulvio Scarlata
`Il progetto del Dac, unico in Italia, per spostarsi a 200 metri d’altezza grazie a un veicolo di 6 metri con i rotori nei cofani. Nel 2027 potrebbe diventare realtà
IL PROTOTIPO
Una macchina volante, uno di quei fantasmagorici mezzi di trasporto visti solo in avveniristici film di fantascienza o come primi prototipi su altre longitudini terrestri, nel lontano Oriente o negli Usa, si sta realizzando proprio sotto i nostri occhi, in Campania. Il Diva è l’unico “taxi volante” in costruzione in Italia, uno dei pochi progetti che sopravvivono in Europa. È la scommessa del Dac, il distretto aerospaziale della Campania, e di un nugolo di aziende tutte rigorosamente made in Sud. . Le competenze ci sono, perché dall’elettronica ai materiali ultramoderni e soprattutto ultraleggeri, dai seggiolini alle conoscenze ingegneristiche, le aziende grandi, medie e piccole campane sono l’eccellenza dei talenti tecnologici italiani. Nel settore dell’aeronautica in Campania ci sono imprese che spesso lavorano segmenti di
aerei o elicotteri per i marchi più famosi del mondo. Questa volta si sono riunite intorno al Dac per un progetto che ha dell’incredibile.
IL PROTOTIPO Il primo prototipo dimostratore del Diva, Disruptive Vertical highdensity thrust autoplane, in scala 1 a 2, è già stato realizzato facendo le iniziali prove di volo. La difficoltà è tutta nella dimensione avveniristica del progetto, perché manca qualsiasi normativa per le auto volanti e, in tema di oggetti che si muovono in aria, l’Italia (insieme all’Europa) ha una delle normative più rigide del mondo. Di progetti di auto volanti ne esistono almeno 200 nel mondo, in gran parte si tratta solo di idee ingegneristiche. La particolarità dell’iniziativa campana è che si tratta di un’auto con i rotori controrotanti del diametro di 2,5 metri interni all’apparecchio. E di progetti di questo tipo ne esistono solo 4 in tutto il mondo. Dunque, niente eliche esterne, come qualche moto volante di cui c’è già qualche prototipo, con i 4 rotori esterni. Nel caso campano le eliche sono dentro il cofano davanti e dietro di un macchinone lungo 6 metri, con motore ibrido per rispettare l’ambiente (il che pone un problema di peso, perché solo le batterie sono una zavorra da 400 chili), che dovrebbe volare a 200 metri d’altezza. LA URBAN AIR MOBILITY «La Urban air mobility ormai sta prendendo piede – spiega Luigi Carrino, presidente del distretto aerospaziale campano – Stiamo lavorando a stretto contatto con l’Enac, che è uno degli enti più avanzati nel mondo nell’emanazione delle regole e nella visione strategica, per ottenere le autorizzazioni. Siamo gli unici in Italia ad aver messo in piedi un progetto così ambizioso. I primi voli saranno sul mare, poi contiamo in 2-3 anni di volare anche in città». Il prossimo obiettivo della macchina volante made in Campania è realizzare un prototipo di dimensioni reali, completo di tutto il necessario per un’auto che deve trasportare persone, compresi i seggiolini e gli interni. Sono cinque i soci del Dac, insieme agli ingegneri del centro spaziale guidati da Rino Russo, che si occupano dei vari aspetti, dalle strutture all’ingegneria, alla parte elettrica e quella motoristica. L’idea è di mettere a punto un’auto che, per esempio partendo dall’aeroporto di Capodichino, possa portare turisti (molto danarosi, ovviamente) a Sorrento o a Capri in tempi molto ridotti, senza inquinamento e senza traffico. O perfino atterrare in varie parti di Napoli, in apposite piazzole, anche in questo caso saltando caos e auto “normali” in coda. Per il momento si lavora su un pilotaggio in remoto. Il sogno è fare un’auto che potrà atterrare e poi proseguire il viaggio normalmente sulle 4 ruote. GIRO D’AFFARI MILIARDARIO «Progetti che hanno a che fare con il trasporto di persone con queste tecnologie sono pochissimi al mondo, stiamo parlando di una vettura di grandi dimensioni, sei metri, una Mercedes di alta gamma –
spiega l’ingegnere Rino Russo – Mancando la normativa, manca la certificazione. Ma in tempi abbastanza brevi il settore dovrebbe letteralmente decollare. Secondo le valutazioni fatte negli Usa nel giro di 5-6 anni ci saranno decine di migliaia di auto volanti con un giro d’affari miliardario». «Il Diva è un progetto regionale che ha messo insieme imprese, centri di ricerca, università e aziende tutte campane.
L’air mobility, tuttavia, non riguarda solo il veicolo: bisogna dotarsi di infrastrutture, creare reti intermodali. Per fare un esempio: se arrivo a Capodichino prendo il Diva, scendo a Pompei e devo trovare una macchina elettrica o atterrare vicino agli Scavi. Bisogna incentivare una cultura complessiva e questo rende indispensabile l’intervento pubblico. In Campania abbiamo 35 eliporti che potrebbero essere trasformati in vertiporti e diventare operativi per il 2027-28. Per il 2035 si può immaginare di utilizzare un’auto volante sulle strade normali e poi sollevarsi da terra per proseguire in cielo».


















