Fonte: IL Mattino – 15 gennaio 2025
di Anna Maria Boniello
IL CASO
Capri isola del mito, della mondanità, della vacanza tout court per élite, soffre durante le varie stagioni di mali e problematiche diverse. Dall’overtourism, che l’affligge nei periodi più celebrati dell’anno, al sovraffollamento del turismo pendolare sino alla desertificazione invernale con negozi, bar, ristoranti chiusi e strade deserte che la fa sembrare simile ad un paese evacuato. Da un anno addirittura sta scomparendo la rete commerciale per la spesa quotidiana, come salumerie e macellerie e a Capri il pane ormai arriva dalla terraferma perché non esiste più un forno per la panificazione. Addirittura, una macelleria nei dintorni della piazzetta ha affisso il cartello «chiuso per ferie» e per la spesa giornaliera bisogna ricorrere alle uniche due salumerie intorno al centro. E con il mare in tempesta che costringe le compagnie anche ad annullare i collegamenti marittimi, ormai vivere sull’isola da ottobre alla primavera sta diventando un vero e proprio calvario.
LA LETTERA
Al punto che il sindaco di Capri Paolo Falco e il consigliere delegato alle attività produttive Alberto Santarpia hanno inviato al presidente dell’associazione commercianti Luciano Bersani e a tutti gli operatori del settore un garbato ma accorato appello invitandoli alla riapertura dei loro esercizi commerciali almeno dalla prima settimana di aprile, senza attendere le feste di Pasqua. Falco, nella lettera firmata insieme al consigliere Santarpia, sottolineano che intendono «condividere un’importante riflessione sul ruolo cruciale che ogni attività commerciale riveste nel tessuto economico e sociale dell’isola». Un bilancio risultato positivo durante le festività natalizie, quando per «Capri, Hollywood» hanno riaperto piccole e deliziose strutture alberghiere. Un festival che va avanti da ventinove anni e che testimonia come l’isola azzurra possa essere vissuta bene anche nei mesi invernali. Ma calato il sipario su «Capri, Hollywood» si è tornati allo scenario desolante con un unico bar aperto in piazzetta, chiuse tutte le boutique griffate e solo pochi coraggiosi tra i commercianti lungo la strada della movida hanno aperto le loro attività così come ha aperto tutte le sere, dal 27 dicembre al 2 gennaio, la taverna «Anema e Core» con Gianluigi Lembo e la sua band. Forte di questa esperienza il sindaco Falco ha rilanciato chiedendo a tutti gli operatori del settore, onde poter programmare, di conoscere «nel rispetto della libertà imprenditoriale» la data in cui avrebbero riaperto le loro attività dando la disponibilità sua e dell’amministrazione comunale «per accogliere idee, suggerimenti o ulteriori proposte» e attuare questo percorso in condivisione pianificando anche un incontro presso la Casa Comunale. Immediata è arrivata la risposta da parte del presidente dell’Ascom Capri, Luciano Bersani, che ha inviato per conoscenza al primo cittadino e al consigliere delegato la lettera inviata a tutti gli associati nella quale auspica che l’invito sia esteso anche ad altre categorie, tra cui il settore alberghiero e balneare. Nel frattempo l’Ascom Capri «rimane in attesa di conoscere i dettagli della programmazione».