Anna Maria Boniello – Capri. Una funicolare «sottosuolo» per unire il porto di Marina Grande e Capri con il centro urbano di Anacapri. Un sogno per qualcuno, una follia per altri: di certo un progetto in fase abbastanza avanzata, di cui ieri è stato illustrato lo studio di fattibilità. Nella sala Mario Cacace di Anacapri lo hanno illustrato l’ ingegnere Tito Bertinulli ed il professore Sebastiano Pelizza, esperto di tecniche di scavo e cantieristica, componenti del team scelto dal sindaco di Anacapri Franco Cerrotta e dagli amministratori comunali promotori dell’ iniziativa. Nell’ elaborare lo studio, gli esperti hanno tenuto conto di tutte le tematiche: da quelle ambientali, curate da Filippo Berti a quelle economiche e finanziarie, all’ attenzione di Tatiana Cini. Lo studio prevede una serie di alternative, a partire dall’ ubicazione delle stazioni di partenza e di arrivo, lungo un percorso in una galleria scavata per tre chilometri, partendo da 0 metri sul livello del mare nell’ area di Marina Grande, fino ad Anacapri, a circa 300 metri d’ altezza.
Ma la realizzazione in sottosuolo del nuovo mezzo di trasporto pubblico, è stato detto, muterà completamente il volto dell’ isola. Per le stazioni di Marina Grande sono stati individuati due punti diversi: la prima nell’ area «Ondine», al termine della banchina di sbarco del porto commerciale, la seconda sull’ altro versante, lato detto fortino, a poche decine di metri dal porto turistico. La scelta ha finalità strategiche poiché le stazioni dovrebbero decongestionare l’ impatto che subisce il borgo di Marina Grande, dove c’ è un’ affluenza di due milioni di turisti l’ anno con punte massime nei sei mesi estivi. Marina Grande sarà quindi collegata con Capri nella stazione di arrivo a Piazzale Europa, per continuare poi con l’ ultimo, più lungo e più importante tratto, quello che porterà nel centro storico di Anacapri, in località Parco giochi.
Alla presentazione c’ era ieri anche il sindaco di Capri Gianni De Martino: è evidente che per l’ importanza delle opere e per l’ impatto di esse sui territori l’ intesa istituzionale è indispensabile.

















