Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Parte da Capri una maxi-retata con l’arresto di quindici persone ritenute appartenenti a due diversi gruppi criminali dediti al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. E’ l’isola azzurra la pista seguita, per un caso fortuito, che ha portato la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato, sotto la direzione della Dda partenopea (pm Teresi e Converso), sulle tracce del principale indagato nel procedimento che ha portato all’alba di ieri quindici persone a finire agli arresti con l’accusa di essere componenti di due diversi clan criminali operanti nel settore del traffico di sostanze stupefacenti. L’identificazione del principale di questi, infatti, è avvenuta per essersi reso protagonista nel 2021 di un caso che conquistò la ribalta delle cronache e che avvenne sulla spiaggia di Marina Grande, con una maxi-rissa scattata per un gabbiano ucciso a sassate. Sull’arenile più grande dell’isola azzurra accadde che il volatile, come nelle abitudini di tale specie faunistica, si avvicinasse ai bagnanti per “rubacchiare” cibo. A frenare i suoi furti e punirlo per aver sottratto un panino un gruppo di italiani, tra i quali l’uomo in questione, che presero a sassate il gabbiano sino a colpirlo mortalmente. Da qui una colluttazione con alcuni vacanzieri spagnoli che avevano assistito alla macabra fine dell’uccello con il ferimento anche di un uomo che lavora a Capri e che aveva provato a mettere pace tra i contendenti venendo ferito in modo serio ad un polpaccio. Tutti identificati i protagonisti della vicenda e tra questi l’uomo arrestato ieri e che diveniva la pista da seguire per finanzieri e poliziotti che lo stavano cercando e che sono riusciti così a localizzarlo e pedinarlo dopo. Al protagonista dei fatti di Capri i finanzieri hanno sequestrato un bar e una pizzeria, all’interno della quale, secondo gli inquirenti, teneva incontri con i clienti interessati ad acquistare stupefacenti, e anche una Jeep Renegade, una Smart e uno scooter Honda SH150.