Anna Maria Boniello – Capri. Ispezione a Capri della Protezione Civile Regionale nella aree a rischio. Un attento e minuzioso sopralluogo è stato effettuato nelle zone colpite dalle frane. Su richiesta del sindaco Gianni De Martino, sono arrivati sull’ isola funzionari e tecnici della Direzione generale per il governo del territorio e protezione civile della Regione Campania per monitorare unitamente al responsabile della protezione civile del Comune, architetto Mario Cacciapuoti.Tre le aree oggetto di monitoraggio da parte dei tecnici, tra cui il geologo Ennio Ciervo. L’ intervento è iniziato a marina di Caterola, alle spalle del porto turistico, dove è stato installato dopo la frana un campo boe con gavitelli e barriere per vietare il transito e il passaggio dei natanti sotto costa. Le verifiche sono state effettuate con la motovedetta della Capitaneria di Porto, in un sopralluogo via mare con la presenza insieme a tecnici e geologi anche del luogotenente Vincenzo Vitiello. L’ area da anni è interdetta proprio da specifiche ordinanze della Capitaneria locale. L’ evento franoso è avvenuto il 19 settembre; e l’ amministrazione per evitare il passaggio dei natanti ha installato un campo boe in attesa della messa in sicurezza e l’ ispezione.
Seconda tappa via Krupp. L’ architetto Massimo Pinto, della direzione generale regionale, il responsabile esperto Ennio Ciervo e l’ architetto Cacciapuoti del Comune hanno riscontrato il pericolo di caduta massi nelle aree dove non sono stati effettuati gli interventi di consolidamento e manutenzione. In particolare nello spazio sottostante il belvedere dei Giardini di Augusto dove la mancata rimozione delle radici e degli arbusti sulla parte corticale della parete rocciosa rappresenta oggi un pericolo . I tecnici ritengono che la riapertura e la messa in sicurezza di via Krupp non possa prescindere dal completamento dell’ intervento e dalla pulizia e l’ estirpazione delle ramificazioni nella parte profonda della massa rocciosa.
Il gruppo si è portato, poi, in via Castiglione, dove sempre nel mese di settembre ebbe luogo una massiccia caduta crollo di roccia calcarea che rotolò fino a valle fermandosi a pochi metri dal comprensorio ex Ina Casa danneggiando alcune abitazioni. Secondo i tecnici che hanno ispezionato la zona, il crollo è stato originato da due importanti ville private.

















