Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Emergenza (ed esigenza) abitativa sull’isola di Capri, si cerca una strategia che possa delineare un futuro meno “nero”. Il problema sempre più evidente sulla terra dei Faraglioni è quello di poter garantire un tetto ai propri cari, in modo duraturo e soprattutto “tranquillo”. E quindi la preoccupazione in questo senso è duplice, ovvero poter godere di garanzie di fitti pluriennali a prezzi “normali” (e sull’argomento la tendenza è prevalentemente all’inverso) oppure investire sull’immobile di proprietà, ma su questa materia emerge l’altra grande e grave necessità, vale a dire un piano casa “normale” e “logico”. Prendendo in rassegna quest’ultima ipotesi, infatti, le criticità sono rappresentate dalle pastoie burocratiche nelle quali si invischiano da anni le situazioni legate alle sanatorie, che a tutt’oggi non prevedono ancora il sacrosanto criterio di vedere in modo diverso la famiglia che ha effettuato un piccolo ampliamento, un cosiddetto mini-abuso “di necessità” rispetto alla speculazione di chi ha messo in piedi, in assenza di regole e autorizzazioni, centinaia di metri quadrati, sui quali magari anche lucrare con finalità di profitto. La differenza assolutamente palese tra chi ha semplicemente forzato la mano per offrire un nido dignitoso ai propri familiari e chi invece con un investimento strategico e un approccio scientifico alla materia finalizzato ad ottenere un guadagno ha edificato per centinaia di metri, senza le dovute documentazioni, infatti, è il punto principale sul quale si focalizza l’attenzione di addetti ai lavori e operatori sensibili alla materia, in un territorio come quello isolano, sul quale, nulla si può costruire ex-novo stando alle attuali normative. Su questo lembo di terra tutelato e protetto dato l’alto valore ambientale, poi, si presenta un’altra problematica per coloro i quali, ambiscono a viverci e mettere su famiglia, ovvero, i prezzi elevati, se si prendono in rassegna gli standard di mercato immobiliare di altre località, per un fitto o un acquisto di qualche decina di metri quadrati, anche lontani dalle zone centrali, e situati nelle cosiddette “periferie” di Capri ma anche di Anacapri. La duplice strategia, dunque, diviene da un lato quella di intervenire sul fronte delle sanatorie, distinguendo in maniera normativa, l’abuso di necessità e ai fini familiari da quello speculativo con interesse di profitto, e dall’altro dare vita sul territorio ad un piano di edilizia popolare.


















