Fonte: stilemargherita.it
di Margherita Tizzi
La leggenda ricorda che, nel 1380 , il padre priore della Certosa di San Giacomo , colto alla sprovvista dalla notizia della venuta a Capri della sovrana Giovanna d’Angiò , preparò una raccolta dei fiori più belli dell’isola. Quei fiori rimasero per tre giorni nella stessa acqua e, al momento di buttarli, il priore si accorse che l’acqua aveva acquisito una fragranza deliziosa e misteriosa. Si rivolse al religioso erudito in alchimia, che individuò il profumo come ‘ Garofilum silvestre caprese ‘. Quell’acqua fu il primo profumo di Capri. La storia, invece, racconta che, nel 1948 , il priore della Certosa, ritrovate vecchie ricette di essenze, su licenza del Papa le svelò a un chimico piemontese. Da qui nacque il più piccolo laboratorio del mondo, Carthusia , cioè ‘Certosa’. Oggi la tradizione continua seguendo i metodi produttivi dei frati certosini: le 21 fragranze di Capri sono preparate in modo artigianale (massimo 300 al giorno) con materie prime naturali di alta qualità e persino il prodotto finito è incartato a mano . Tra gli ingredienti locali, troviamo il rosmarino del Monte Solaro e il garofano selvatico. Tra le fragranze di Carthusia, hanno catturato la mia attenzione: Aria di Capri , un’antica formula che ricrea la frizzante atmosfera dell’isola con l’energica essenza del limone, dell’arancio e le dolci note della mimosa e della pesca; Caprissimo , un delicato melange di 25 fiori per immergersi nel mondo fiorito di Capri; Carthusia Lady , con 80 essenze di fiori nobili; e Zagara , come il fiore degli agrumi che, tra aprile e maggio, torna a fiorire, regalando una bianca atmosfera a ogni giardino dell’isola. Il mio preferito è, però, Gelsomini di Capri , raffinato, caldo e femminile.