Fonte: Il Mattino
di Anna Maria Boniello
La notizia della scomparsa dalla legge di bilancio dell’emendamento che sanciva l’istituzione dell’area marina protetta per l’isola di Capri ha avuto lo stesso effetto dell’uragano che nel giorno di Santa Lucia ha investito l’isola azzurra. Un piccolo cataclisma che ha mandato tutto a gambe all’aria.
IL RAMMARICO
Fuori dai gangheri, per restar in metafora, l’assessore del comune di Capri Paola Mazzina, che dell’istituenda area avrebbe dovuto prendersi cura. Ha scritto una durissima nota nella quale non ha risparmiato nulla a nessuno. Il rammarico era troppo forte dopo mesi di lavoro al testo che includeva l’isola azzurra nelle AMP, nelle zone di mare di particolare pregio ambientale e paesaggistico, cosa che le avrebbe garantito uno status di particolare protezione. «L’emendamento era già pronto e gli uffici legislativi di Camera e Senato scrive Paola Mazzina si erano prodigati per far inserire la norma nella legge di prossima approvazione. Ma nel testo presentato alla V commissione bilancio del Senato sono presenti tutti gli emendamenti prioritari per il governo e quindi anche per il ministro all’ambiente Sergio Costa tranne quello per l’istituzione dell’area marina protetta di Capri».
LA STOCCATA
L’assessora è delusa soprattutto dal titolare dell’ambiente. «Era stato – scrive – lo stesso ministro Sergio Costa a darci rassicurazioni, anche durante una sua visita. Invece abbiamo verificato che nella legge di stabilità non c’è traccia dell’emendamento. Un vero schiaffo» sottolinea l’assessore Paola Mazzina. «Voglio solo ricordare conclude che in ballo ci sono potenti interessi che creano ostacoli. Noi comunque ci fermeremo solo quando l’area marina protetta dell’isola di Capri sarà legge dello Stato». In campo anche il sindaco di Capri Marino Lembo che avverte: l’amministrazione va avanti nella strada intrapresa proprio insieme al ministro Sergio Costa. «Diventa sempre più urgente dotarci di uno strumento che ci permetterebbe di salvaguardare l’ecosistema dell’isola che è un patrimonio del mondo intero, non solo nostro. Il nostro territorio continua il sindaco – va salvaguardato e tutelato dall’affluenza indiscriminata e crescente delle imbarcazioni di turisti attratti da Capri intesa come luogo da sfruttare e non da preservare. Dotandoci dell’area marina protetta che oggi ci viene negata, si potrebbe unire un turismo rispettoso dell’ecosistema e la tutela delle nostre coste».
INSOSTENIBILE
Sergio Gargiulo presidente di Federalberghi in sintonia con il primo cittadino e con l’assessore Mazzina sottolinea: «la gravità della situazione che si viene a creare in estate non è più sostenibile ed è legata ai grandi interessi che la stessa assessora denuncia. Abbiamo più volte lanciato l’allarme fino a chiedere l’inserimento dei Faraglioni di Capri nel patrimonio Unesco». Ad insorgere anche le associazioni ambientaliste, Marevivo, Legambiente e Unione consumatori. Rosalba Giugni di Marevivo vuol mettere a disposizione di Capri la sede romana per tenere un consiglio comunale nella Capitale. La delegazione di Capri dell’Unione Consumatori dichiara «di apprendere la notizia con stupore anche per la promessa fatta dal ministro Costa». Nabil Pulita ed Enrico Gargiulo di Legambiente Capri denunciano «un fatto gravissimo per la nostra isola, chiediamo al ministro dell’Ambiente Sergio Costa di mantenere le promesse».