Fonte: Metropolis
di Marco Milano
A Capri un fondo comunale per i pescatori per incentivarne l’attività sia professionale che sportiva. Sull’isola si chiede di rilanciare una delle sue storiche origini, che insieme all’antica tradizione contadina, ha fatto da pilastro all’economia dei secoli scorsi sullo scoglio diventato, poi, ombelico del mondo e crocevia di grandi personaggi, poeti e artisti e oggi di vip e volti noti del gotha internazionale. «Chiediamo al sindaco di Capri Marino Lembo questa la proposta lanciata da Gaetano Simeoli presidente dell’associazione Capri in Europa di valutare la fattibilità di creare un fondo comunale per la pesca con contributi a fondo perduto, per incentivarne la sua attività sia professionale che sportiva». E per rendere concreta l’iniziativa il numero uno di Capri in Europa propone anche un disciplinare che ne possa organizzare l’erogazione dei contributi. «Si potrebbe redigere un regolamento comunale dice Simeoli – stabilendo la modalità di accesso ai fondi». Incentivare la pesca, dunque, in un’isola che anche nell’arte è stata spesso rappresentata come terra di pescatori. Il Centro Documentale dell’isola di Capri, per esempio, prezioso scrigno della memoria storica dell’isola, ha ricordato tra le opere anche Pescatori della Marina Piccola, un motivo caprese di Bernard Hay che con un olio su tela rappresentò, quindi, con i Faraglioni e uomini dediti alla pesca la sua visione dell’isola di Capri. E poi ci sono le associazioni, L’Amo di Capri e Battiti di Pesca, per esempio, che attraverso iniziative e gare cercano di mettere insieme gli amanti della pesca e soprattutto spronano le nuove generazioni ad appassionarsi ad un’attività sana, a contatto diretto con la natura, «quella scuola del tramandare come sottolineato dall’associazione L’Amo di Capri qualche tempo fa – il sapere non scritto dai nonni ai propri nipoti»


















