Fonte: Il Mattino – 31 agosto 2025
di Anna Maria Boniello
L’APPUNTAMENTO
Torna a Capri la Piedigrotta Tiberiana, una festa che vanta più di un secolo di vita e coinvolge nell’organizzazione tutti gli abitanti del luogo che nel 1920 si riunirono in un comitato che tra la notte del 7 e 8 settembre, data di nascita della Madonna, organizza la sagra popolare che accumula non solo gli abitanti di Tiberio («tiberiani») ma anche quei turisti, un tempo chiamati villeggianti, che trascorrono l’estate sull’isola e restano in settembre, prolungando le loro vacanze proprio per partecipare a questo evento tradizionale dedicato al culto religioso, alla buona tavola e al folklore. In quella notte si aprono tutti i cancelli delle case di Tiberio e i proprietari accolgono chiunque abbia voglia di avvicinarsi alla cucina del luogo. Il menù del percorso enogastronomico (tutto è rigorosamente cucinato dalle massaie di Tiberio), anche quest’anno è ricco di piatti tipici. Dalla parmigiana di melanzane colte negli orti di casa, ai panini con salsiccia e friarielli. Mancano le lumache, ovvero le «maruzze», tipico piatto che si mangiava in occasione di Santa Maria dopo le prime piogge, orgoglio della cucina tiberiana, che da alcuni anni è impossibile consumare per i regolamenti igienico-sanitari.
IL PREMIO
Le nuove norme hanno anche stabilito di creare un percorso gastronomico che conduce dal piazzale del barbone fino al grande spazio verde, chiamato Fondo Poma, a pochi metri di distanza dai millenari ruderi della domus imperiale di Tiberio, ovvero Villa Jovis, e dalla cinquecentesca chiesetta di Santa Maria del Soccorso, posta ad un’altezza di 354 metri sul livello del mare. Questo luogo, che inorgoglisce moltissimo gli abitanti e i nativi della zona, era stato privato del suo rituale appuntamento a causa del Covid. Ma ora la festa può riprendere. Fervono i preparativi e a spiegare alcuni dettagli, è stato ieri il referente del Comitato, Salvatore Ciuccio. «Sono passati sei anni – dice – dall’ultima edizione della Piedigrotta Tiberiana che dedicò il premio Imperatore Tiberio 2019, realizzato dal maestro e artista Lello Esposito, a Guido Lembo. Si tratta di un riconoscimento importante, che i capresi assegnano ogni anno, nel corso della tradizionale festa di settembre, ad un personaggio di alto spessore che con la sua attività rispecchia le tradizioni capresi e che ne incarna i sentimenti, i valori e lo spirito. Quest’anno, il 7 settembre, l’evento riprende il suo percorso, con la gastronomia caprese e tiberiana ed un ricco spettacolo che vedrà esibirsi giovani talenti isolani e poi il cabaret con Francesco Procopio e, per i giovanissimi, la musica di Lda». La presentazione della serata di festa, dopo il lunghissimo percorso che dalla Piazzetta conduce sul monte, è stata affidata ancora una volta a Enzo Calabrese, ottimo conoscitore della platea. L’iniziativa si concluderà all’alba per poter visitare la chiesetta e il fondo, seduti ed assiepati su quella arena naturale che sono i piazzali erbosi che fanno da corollario ai ruderi e alla piccola stradina dedicata all’archeologo Amedeo Maiuri che impegnò gran parte della sua vita alle ricerche archeologiche nascoste nel sottosuolo caprese.


















