Fonte: Roma
Filippo Tincolini inaugura il primo agosto a Capri la mostra/evento “Fuori misura, nella misura” in collaborazione con Liquid Art System. Nalla celebre Piazzetta e nella sede centrale di Liquid Art System, presenta una monumentale scultura di oltre 4 metri raffigurante un astronauta in piedi a braccia conserte.
L’opera, realizzata in resina con un’aura “shine”, è emblema di una profonda dualità: da un lato, il desiderio insaziabile dell’umanità di esplorare l’ignoto, simboleggiato dall’astronauta, e dall’altro, il richiamo ineludibile delle nostre origini terrene. Tincolini porta in scena l’avatar dell’esploratore moderno, carico di una tensione propria dell’animo umano: la propensione a cercare nuovi mondi e la necessità ancestrale di rimanere ancorati alla realtà tangibile del suolo che ci nutre. Foglie e fiori emergono dallo “Spaceman”, svelando una vitalità che trascende i confini del tessuto tecnologico della tuta spaziale. Questo richiamo invita a non perdere di vista la nostra essenza mentre ci proiettiamo nelle dimensioni astratte dell’esplorazione spaziale, metafora dell’interdipendenza tra l’aspirazione umana e le radici ambientali. L’astronauta, emblema della cultura pop e sintesi di progresso tecnologico e avventure fantascientifiche, viene rappresentato attraverso un linguaggio contemporaneo. Il colore fluo non solo cattura l’occhio, ma invoca il dinamismo e l’energia della cultura odierna, riflettendo il modo in cui la tecnologia illumina e talvolta sovrasta il nostro mondo naturale. L’installazione open-air in Piazzetta sarà accompagnata da una esposizione nella sede centrale di Liquid Art System, in Via Vittorio Emanuele 56. In mostra, oltre ad altri esemplari di Spaceman sempre in resina in varie misure, le recenti opere della serie “Flowered Soul”, in marmo, con evidenti richiami all’arte classica. Foglie e fiori, che emergono con prepotenza da corpi classicheggianti e dalle tute degli astronauti, metafora della forza vitale. Le opere di Filippo Tincolini (nella foto, alcune sculture) vivono dell’incontro tra la cura estetica, nel rispetto dei canoni della scultura classica e le tradizioni millenarie dei laboratori di Carrara, e lo stupore di fronte a qualcosa “altro da noi” che, venendoci incontro, ci interroga e ci interpella, offrendoci una possibile via d’uscita dal labirinto della vita. La “misura” è nella profonda conoscenza storico-artistica, frutto del percorso formativo accademico e dell’incessante studio e ricerca che accompagnano Filippo Tincolini, artista che ha acquisito nel corso degli anni una dimestichezza con le varie tecniche e tecnologie applicabili alla produzione plastica senza mai smettere di sperimentare. “Fuori misura” perché si assume la responsabilità di dare risposta alle domande che da sempre ci poniamo nel nostro essere al mondo e utilizza la scultura come strumento di indagine dell’esistente. «Le mie sculture – dichiara Filippo Tincolini – raccontano di una società soffocata e schiacciata ma anche della sua determinazione e delle sue lotte. La mia intenzione è provocare una riflessione. L’arte svolge un ruolo essenziale nella protesta, in grado di stimolare la consapevolezza.
L’artista è una figura centrale all’interno della società, ha l’opportunità di esprimere la propria visione del mondo attraverso la propria arte. Le mie opere sono un invito a sognare e immaginare, mirando a creare una realtà che rifletta la nostra più profonda essenza». L’installazione resterà in Piazzetta fino al 30 ottobre, mentre l’esposizione in galleria sarà visitabile fino al 30 settembre.