Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Isolotti artificiali nel mare di Capri, ecco l’idea salva-lidi per la stagione 2020. Tra plexiglass e lettini distanziati, arriva la proposta lanciata dall’isola azzurra per garantire ai bagnanti di non perdere l’occasione di tuffi e tintarella anche nell’estate ai tempi coronavirus. Gemma Rocchi, titolare del beach club Le Ondine a Marina Grande, in una tavola rotonda virtuale tra imprenditori balneari, ha svelato il possibile progetto delle isole galleggianti. E così all’ombra (o meglio al sole) dei Faraglioni, vacanzieri e turisti, probabilmente soprattutto italiani (ma non si conoscono ancora i dati di potenziali trend estivi in fatto di stranieri) potrebbero godersi la tanto attesa giornata al mare splendidamente isolati in acqua, idealmente proprietari di una piccola terra artificiale, un isolotto che come una zattera-yacht, consentirebbe loro di fare tutto in sicurezza, dal prendere il sole al tuffarsi in mare, rigorosamente a distanza da un altro isolotto. Per chi verrà in vacanza questa estate a Capri, dunque, niente plexi-glass, già ribattezzati da queste parti le mini-serre ma una piccola isoletta in mezzo al mare dell’isola azzurra. Nella località tanto amata dall’imperatore Tiberio, in ogni caso, l’idea delle separazioni in plastica per bagnanti era stata bocciata, sin da subito, anche per le particolari caratteristiche e le ridotte dimensioni dei litorali isolani. «Le separazioni in plexiglass sarebbero un’utopia ha detto Gemma Rocchi titolare del beach club Le Ondine, brillante manager e figlia e nipote d’arte, discendente di una famiglia che ha contribuito alla storia dell’ospitalità e della ristorazione sull’isola dell’ultimo secolo a Capri abbiamo spiagge soprattutto a ciottoli e una conformazione rocciosa che non ci consentirebbe mai di attuare una soluzione simile». Semaforo rosso, quindi, per quella che esteticamente sembra una serra in miniatura. Un’ipotesi progettuale che potrebbe anche essere studiata per le distese di sabbia chilometriche di altre zone dello Stivale, ma che non rappresenterebbe una strada percorribile per l’isola azzurra e probabilmente neanche per altre località campane. «Un’alternativa questa la proposta di Gemma Rocchi che porta lo stesso nome di battesimo della nonna, straordinaria protagonista della mitologia isolana con il suo ristorante nella Capri seicentesca a Santa Teresa a pochi passi dalla piazzetta e ritrovo preferito di Shirley Maclaine, la Principessa Soraya, Eduardo De Filippo, Carla Fracci, Alberto Moravia solo per citarne alcuni – sarebbe quella di creare isole galleggianti con lettini e scalette dove gli ospiti possono scendere in acqua o prendere il sole. Strutture temporanee di facilissima rimozione alle quali gli ospiti possono accedere con il pattino. Stanno lì, fanno il bagno, si godono la giornata». A Capri, quindi, si cerca una ricetta ad hoc anche perché come ha ricordato la stessa Gemma località e realtà molto diverse portano alla conclusione che non esiste la soluzione ma esistono le soluzioni. Sull’isola azzurra, comunque, ci si organizza, lettini ben posizionati e distanziati, scrupolosa osservanza delle norme e tanta cortesia e ospitalità, ma niente plexiglass sullo scoglio che affaccia sul mare dai riflessi blu.

















