Anna Maria Boniello – Capri. Estate nera per le isole del golfo, dopo il terremoto di Ischia e le frane ad Anacapri, ieri ancora un episodio che poteva trasformarsi in tragedia a causa della caduta di enormi massi che si sono riversati su alcune abitazioni del complesso INA Casa di Marina Piccola. I massi, di circa due metri di diametro, sono rotolati lungo il pendio che parte da Monte Castiglione per arrivare nella valletta, dove negli anni ’50 vennero costruite le abitazioni dell’ INA Casa, sfondando tetti e pareti degli edifici. Case che lo Stato aveva destinato ai meno abbienti o a dipendenti statali che ne avessero necessità.
In una di queste case è avvenuto quasi un miracolo: l’ enorme masso di roccia dolomitica, di circa due metri di diametro e del peso di vari quintali, è rotolato da un’ altezza di oltre 100 metri colpendo il terreno del giardino retrostante la casetta e fermandosi a due metri di distanza dalla parete della camera da letto. Qui la nonna Carmela Esposito dormiva con accanto i suoi nipotini: Valentino di 3 anni e Francesca di 14 mesi. Nell’ altra camera ancora due congiunti: la sorella dell’ anziana donna e una nipote di 16 anni.
Dopo alcune ore, Carmela Esposito era ancora incredula per quanto accaduto: «Erano da poco passate le 3, ed ero nel pieno del sonno, quando sono stata svegliata da un boato, seguito da un frusciare di pietre che rotolavano a valle. Contemporaneamente l’ energia elettrica è saltata in tutta la zona, io e mia sorella siamo uscite terrorizzate, svegliando e portando fuori i bambini, sino all’ arrivo del Vigili del fuoco che hanno illuminato l’ area con le loro attrezzature e solo allora ci siamo resi conto del pericolo corso. L’ enorme sasso quasi accostato alla mia camera da letto mentre nell’ abitazione di mia sorella il tetto della cucina era completamente sfondato. Una serie di danneggiamenti che non abbiamo subito solo noi ma anche altre due abitazioni che si trovano confinanti. A quel punto non c’ era altro da fare che seguire l’ invito dei Vigili del fuoco a lasciare le nostre abitazioni e scendere in strada, dove siamo rimasti fino all’ alba. Quando c’ è stato detto che l’ area sarebbe stata sgomberata, abbiamo accettato l’ ospitalità di amici e parenti, dove ci troviamo tuttora, visto che è impossibile tornare a casa».
Un’ altra testimonianza arriva da Gianluca D’ Esposito, padre delle due bambine che erano in compagnia della nonna visto che lui fa il ristoratore. Ieri mattina Gianluca, dopo essersi recato in Comune per avere alcune indicazioni da parte dei tecnici, puntuale come sempre. ha aperto lo stesso il suo ristorante a pochi metri dalla Piazzetta, per tenere la sua lezione di cucina e preparare il lunch per la clientela abituale.
«Mi auguro che lo sgombero duri pochi giorni – dice Gianluca, rassicurando sua moglie australiana – e che la vita possa riprendere i ritmi di sempre».
Ieri pomeriggio dal Palazzo Municipale è stata diffusa una nota a firma del sindaco, nella quale dichiara che a titolo precauzionale dovranno essere sgomberate oltre le tre abitazioni danneggiate, tra cui una Casa Vacanze, anche le altre che si trovano nell’ area circostante, pur non essendo state interessate dal fenomeno. Intanto l’ amministrazione si è attivata per garantire una sistemazione a tutte le famiglie coinvolte, chiedendo anche la disponibilità delle strutture ricettive dell’ isola.


















