Fonte: Il Mattino
di Anna Maria Boniello – Massimiliano D’Esposito
Il Covid-19 fa paura. Prima di tutto per le conseguenze sulla salute, ma anche per i riflessi che una eventuale epidemia potrà avere sull’economia. Che, al Sud, vuol dire soprattutto turismo. Una tegola, quella del Coronavirus – ma anche della psicosi che si è scatenata intorno a questa malattia – che cade con fragore su tutte le principali località turistiche già pronte per la nuova stagione. È il caso delle mete più gettonate della Campania, da Napoli a Pompei ed Ercolano, dalle costiere sorrentina ed amalfitana, alle isole, fino al golfo di Policastro. Città dove, oltre al timore del contagio tra la popolazione, serpeggia anche la preoccupazione tra gli operatori del comparto turistico per le disdette che potrebbero arrivare se la situazione dovesse aggravarsi. «Al momento – spiega Costanzo Iaccarino, presidente regionale di Federalberghi – ci aspettiamo ricadute immediate sul fronte delle gite scolastiche che dovrebbero far segnare numerose cancellazioni. Per la stagione turistica vera e propria, invece, per ora non ci arrivano indicazioni di disdette significative. Siamo certi che ci saranno delle ripercussioni, ma bisogna attendere l’evoluzione della vicenda Coronavirus per capire la loro reale portata. Stiamo monitorando costantemente la situazione insieme ai vertici nazionali dell’associazione e alla Regione. È importante non sottovalutare rischi che derivano inevitabilmente dal movimento di tante migliaia di persone, che normalmente usano aerei, treni, mezzi pubblici per spostarsi. Ma è altrettanto importante una comunicazione portata in modo corretto, senza allarmismi controproducenti. Intanto – sottolinea il leader degli albergatori – abbiamo distribuito un vademecum per fornire alcune indicazioni utili per ridurre il rischio di contagio».
I GRUPPI Si muovono per fronteggiare un’eventuale emergenza anche i comuni di Capri ed Anacapri, anche se l’isola azzurra in questo periodo dell’anno è ancora in pieno letargo: quasi tutti gli alberghi e la maggior parte dei ristoranti e di altri luoghi di ritrovo non aprono prima del ponte pasquale. Un piccolo cambiamento però è già percettibile: solitamente infatti le giornate invernali vengono animate dalla presenza di gruppi organizzati, che arrivano per gite mordi e fuggi. Questi gruppi sono per lo più composti da visitatori in arrivo dai Paesi asiatici. Cinesi, giapponesi ma soprattutto coreani. Visitatori che da qualche settimana sembrano dissolti: non perché sia stata Capri a respingerli, ma semplicemente in conseguenza del fatto che i flussi dall’Oriente sono drasticamente diminuiti. A lungo andare, un danno per i tour operator e gli albergatori delle grandi città dove questo tipo di turismo trova alloggio, non per Capri che non ne ricava più che qualche spicciolo per un caffè o un souvenir. Ad ogni buon conto, il sindaco di Capri Marino Lembo ha invitato le aziende di trasporto marittime e terrestri a «prevedere particolare attenzione nell’intensificazione e nell’ampliamento dei presìdi, già adottati di routine, di pulizia e disinfezione dei mezzi per garantire la tutela dei viaggiatori». Il suo collega di Anacapri, il medico Alessandro Scoppa, ha invitato i titolari di pubblici esercizi «a intensificare pulizia, disinfezione e lavaggio accurato delle mani da parte di clienti e dipendenti». Capri comunque resta in testa alla classifica dei desideri dei viaggiatori internazionali e così il leader degli albergatori di Capri, Sergio Gargiulo, non sembra particolarmente preoccupato: «Ad oggi – dice – le previsioni per la prossima stagione mostrano un trend positivo, per cui ci appare alquanto prematuro parlare di calo, anche perché siamo ancora in pieno inverno e le prenotazioni già ricevute al momento sono rimaste stabili». I B&BPiù preoccupati, soprattutto per i rischi per la salute, i titolari delle strutture extralberghiere. «Gli operatori del sistema ricettivo locale rappresentano l’interfaccia ed il primo contatto con migliaia di persone – evidenzia Sergio Fedele presidente Atex Penisola Sorrentina, Costiera Amalfitana e Isola di Capri -. Proprio per il nostro ruolo chiediamo di essere adeguatamente coinvolti e informati. Speriamo che dall’incontro tra Asl e sindaci arrivino le risposte che attendiamo».


















