Fonte: Il Mattino del 10 agosto 2022
di Anna Maria Boniello
AAA portalettere cercasi per l’ isola di Capri. Nell’ isola che ispirò a Massimo Troisi la bella sceneggiatura del film Il Postino poi girato a Procida per contenere i costi di produzione, Poste italiane avvia un bando per quattro assunzioni a tempo determinato: di postini, figura quasi scomparsa in tutto il mondo, sostituita da una comunicazione che va avanti a colpi di whatsapp, twitter, sms ed email, a Capri si continua ad avvertire un gran bisogno. A dispetto della tecnologia, missive, bollette di pagamento, cartelle esattoriali, raccomandate e soprattutto pacchi e plichi contenenti ogni genere di merce arrivano sull’ isola azzurra in gran quantità, e da ogni parte del mondo. E, con gli organici attuali, l’ ufficio postale di via Roma non ce la fa a tenere il passo. La distribuzione avviene da tempo con lentezza cronica, suscitando spesso irritazione e proteste tra i destinatari che, a volte, da quei ritardi hanno subìto danni.
IL TRAIT D’ UNION Ma non è solo quello. Tra discese ardite e risalite da Premio della montagna, Capri è un’ isola arcigna, complicata: il postino, in passato, è stato un trait d’ union tra luoghi distanti e difficilmente raggiungibili, il messaggero che, di rupe in rupe, portava tra una casa e l’ altra notizie fresche, si fermava per una chiacchiera, risolveva problemi. Un Postino con la maiuscola, come l’ indimenticabile Massimo nel film, solo che quello caprese non si muoveva in bicicletta, il territorio non lo ha mai permesso: se la faceva a piedi. Difficile, però, immaginare la riproposizione di una identica figura, in questi tempi fatti di tecnologia e comfort. A conti fatti, si tratta di coprire un territorio di circa 10,4 km quadrati diviso in più zone.
Da quelle centrali, come via Le Botteghe, via Camerelle, via Quisisana e Santa Teresa, famosissime e facili da raggiungere, a quelle meno centrali come Sopramonte, Matermania, Tragara, Giardini di Augusto, sino alle zone più lontane, come quella di Tiberio, che non vengono frequentate quasi mai nemmeno dai residenti. Senza contare quelle che circondano Marina Grande. Nomi e località conosciute solo a chi abita in quei luoghi.
IL PITTORE Insomma per gli aspiranti Postini, quelli con la maiuscola, la vera sfida non sarà partecipare alla selezione (il curriculum va inserito sulla pagina web del sito istituzionale di Poste https://www.posteitaliane.it, nella sezione Carriere dedicata a Posizioni Aperte in cui sono indicati i requisiti necessari) ma imparare la toponomastica di Capri e farsi insegnare da una guida esperta la collocazione di ogni indirizzo.
Forse è proprio per questo motivo, e per la fatica di dover affrontare ogni giorno questi ripidi o scoscesi percorsi che da tempo nessun isolano partecipa alla selezione dei bandi. L’ ultimo postino di Capri, a tornare con la memoria molto indietro nel tempo, fu Vincenzo Torelli, che durante il suo lavoro insieme alla lunga borsa di pelle carica di lettere e telegrammi sistemata a tracolla portava sulle spalle un cavalletto e un sediolino pieghevole, e dentro un’ altra borsa i colori per ritrarre, dai luoghi più lontani in cui si inoltrava, immagini conosciute a pochi. Era stato un altro pittore che viveva a Capri, Luigi Amato, conosciuto oltre che per i suoi quadri anche per la tecnica del pastello, a spronare il postino pittore Vincenzo Torelli a dipingere i suoi quadri che lo fecero poi diventare a sua volta famoso. Torelli ha continuato fino alla fine della sua vita a portare lettere e a fissare la Capri nascosta sulle sue tele.
Ma Capri ormai non ha più postini locali e forse non ha più nemmeno pittori che nascono sull’ isola. Chissà se con questo bando le Poste riusciranno a dare nuovo colore a un mestiere antico e romantico, che come molte altre cose di quest’ isola può diventare straordinario e unico.