Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Quattrocento euro di multa nella piazzetta di Capri per chi passeggia senza la mascherina. Sull’isola azzurra controlli e diciotto persone multate perché prive delle necessarie protezioni alle vie respiratorie, intanto denunciato un trentenne per immigrazione clandestina e revocato un porto d’armi. Controlli straordinari della Polizia di Capri sul territorio isolano finalizzati anche a garantire il rispetto delle misure di contenimento dell’epidemia da covid 19. Gli agenti hanno elevato una serie di sanzioni nei confronti di coloro i quali sono stati trovati senza il dispositivo di protezione individuale. L’obbligo di indossarlo, ricordiamo, vige a Capri secondo una recente ordinanza emanata dal sindaco Marino Lembo, h 24 anche all’aperto in tutte le strade del centro e nella zona portuale e di Marina Piccola. Una misura straordinaria anticipando altre località turistiche che hanno seguito a ruota Capri. E per rendere concreta l’iniziativa il comune isolano in collaborazione con il presidente di Federalberghi isola di Capri Sergio Gargiulo aveva anche provveduto ad effettuare la distribuzione gratuita di “Respira Capri”, una mascherina tutta caprese divenuta immediatamente oggetto cult da collezione. Diciotto in totale le multe di quattrocento euro l’una per non aver rispettato il provvedimento. I controlli attuati dagli agenti della Polizia di Capri hanno permesso di identificare oltre cento persone tra cui un trentenne albanese con precedenti di polizia che è stato denunciato per immigrazione clandestina. Sanzionato anche il titolare di un supermercato che secondo le accuse degli inquirenti sarebbe stato sorpreso a somministrare bevande alcooliche a una minorenne alla quale non aveva richiesto il documento di identità. Secondo quanto constatato dalle forze dell’ordine dai caratteri somatici sarebbe stato evidente la minore età della giovane. Infine, i poliziotti hanno revocato il porto d’armi a un uomo di Anacapri poiché secondo l’accusa sarebbe stato sorpreso a far utilizzare il proprio fucile, regolarmente detenuto, al figlio che non sarebbe stato invece provvisto dei titoli necessari.