Fonte: Il Mattino -22 luglio 2025
di Leandro Del Gaudio
Dieci giorni fa raid sull’isola azzurra ecco chi c’è dietro il colpo dell’estate Il Richard Mille valeva 250mila euro «Due algerini usati come manodopera»
L’INCHIESTA
Le cose sono andate in questo modo: la mente era napoletana, il braccio di origine immigrata. O meglio: la regia (con tutto il giro di contatti, di informatori e di supporti logistici) è saldamente ancorata tra i vicoli del centro storico napoletano, mentre ad entrare materialmente in azione sono stati due malviventi di origina magrebina, probabilmente algerina. Un quadro chiaro quello legato alla rapina dell’orologio dal polso del lord britannico Ara Darzi.
I FATTI
Un episodio che risale nove giorni fa, avvenuto in uno dei punti più belli e conosciuti di Capri, tra i grandi alberghi e le boutique di via Camerelle. Ricordate la storia? Tutto è immortalato da un video che ritrae un rapinatore mimetizzato nello struscio del turismo che conta: un uomo in bermuda, con il volto scoperto, anche se protetto a metà da un cappellino con visiera, riesce a strappare l’orologio dal polso di un turista. A propiziare lo scippo, è stato un complice che pochi attimi prima aveva dato una spallata alla vittima, che era a
sua volta intenta a consultare il proprio cellulare. Effetto sorpresa riuscito, dopo la spallata lo strappo e la fuga. Nove giorni dopo gli inquirenti hanno le idee chiare. Al lavoro i carabinieri di Sorrento, riflettori puntati su una banda di specialisti. Stando a quanto emerso finora, ad entrare in azione sono due immigrati di origine africana (probabilmente di origine algerina), sotto la guida di un esperto del ramo: potrebbe essere un rapinatore originario del Borgo di Sant’Antonio, che ha creato attorno a sé una sorta di paranza di esecutori. Sa che ormai le telecamere immortalano tutto e tutti, quindi ha un continuo bisogno di manodopera. Ed è per questo che ha organizzato il colpo a Capri in chiaro: niente volti coperti, ma un’azione in favore di telecamere da parte di due cittadini non censiti, mai entrati negli archivi delle forze dell’ordine. Un metodo che è stato già usato in un recente passato. Stando alla ricostruzione de Il Mattino – sulla scorta di testimonianze raccolte tra vicoli del centro storico e di alcune testimonianze a Capri – la banda che ha rapinato il parlamentare britannico avrebbe già agito in altri paesi. Colpi in trasferta, in particolare in Spagna. Anche in questo caso, il metodo è stato lo stesso: si va dalla rete logistica di contatti e informatori, mentre ad agire entrano in gioco cittadini provenienti da altri paesi.
IL RETROSCENA
Ma torniamo alla storia del colpo di Capri, anche alla luce di quanto discusso di recente in seno a un comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza presieduto dal prefetto Michele di Bari. L’arrivo di Ara Darzi due sabati fa non è passato inosservato. Il membro della Camera dei Lord è transitato per le banchine di Mergellina, dove si è affidato a un servizio di charter di alto profilo. È rimasto a dormire a bordo di uno yacht ormeggiato a Capri, per poi andare a incontrare alcuni conoscenti nella hall del Quisisana. Poi la passeggiata in zona via Camerelle. L’uomo è stato seguito per almeno 24 ore. I malviventi sono partiti da Napoli, a bordo di uno o due gommoni noleggiati tramite un prestanome. Partenza da Napoli, poi è probabile che – dopo aver effettuato il colpo – ci sia stato il ritorno sulla costa vesuviana.
LA RICETTAZIONE
Uno strappo durato pochi secondi, un bottino da 250mila euro. Inutile dire che, secondo quanto emerso fino a questo momento, l’orologio potrebbe essere stato già piazzato nei canali della ricettazione. Si tratta di un Richard Mille, un esemplare tra i più richieste nelle varie fiere che si tengono tra la Svizzera, Miami e gli Emirati Arabi. Un bottino immediatamente piazzato, con incassi assicurati per tutti i componenti della gang. A partire dalla mente di questa operazione: uno specialista del ramo, indicato come uno degli epigoni della coscritta scuola napoletana, in passato processato proprio per questo genere di reati predatori. Chi conosce il territorio si è accorto che da qualche giorno non è a casa. Dicono che sia in vacanza. Sì è semplicemente volatilizzato, forte di una consapevolezza: il colpo è riuscito, i soldi sono stati incassati e distribuiti secondo i vari livelli di responsabilità. Ora si attendono gli sviluppi delle indagini.