Anna Maria Boniello – Capri. Un ponteggio lungo centotrenta metri, un misto di ferri tubolari e legno installato su suolo comunale lungo il percorso di verde che da via Pizzolungo raggiunge i Faraglioni: è l’ ingegnoso sistema realizzato in un cantiere per trasportare, attraverso una carriola elettrica cingolata, materiali edilizi per realizzare manufatti presumibilmente abusivi. Il tutto è stato messo sotto sequestro su ordine della Procura della Repubblica di Napoli guidata da Giovanni Melillo. Il ponteggio è stato realizzato, presumibilmente nelle ultime settimane, a ridosso di villa Settanni, l’ immobile affacciato sui mitici scogli che è stato sottoposto a sequestro lo scorso mese di dicembre, a seguito di un’ intensa attività di indagine della Procura napoletana e dei carabinieri della stazione di Capri, coordinati dal capitano Marco La Rovere della Compagnia di Sorrento. A far scattare i sigilli anche alla struttura che doveva servire di supporto al cantiere, e che decisamente non poteva passare inosservata, è stata l’ ordinanza del gip Vincenzo Caputo, che ha accolto la richiesta avanzata dalla sezione urbanistica della Procura, sezione coordinata dal procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso. Denunciati i responsabili del cantiere, l’ impresa costruttrice, il committente e il direttore dei lavori poiché il ponteggio era stato realizzato su un’ area di proprietà comunale senza nessuna autorizzazione di occupazione di suolo pubblico.
Un’ accusa attinente alla bellezza del luogo e del percorso di verde che è stato deturpato dall’ installazione del lunghissimo ponteggio di tubi innocenti, legno ed altro materiale. Per tutto ciò, anche se il ponteggio era provvisorio mancavano le necessarie autorizzazioni da parte del Comune di Capri; quella riguardante l’ occupazione di suolo pubblico peraltro poteva essere rilasciato solo dopo l’ eventuale nullaosta dall’ Autorità di Bacino poiché l’ area interessata è a elevato rischio di fenomeni franosi. In diverse occasioni, infatti, lungo quel pendio erano avvenuti in passato vari smottamenti di terreno. Il sequestro di ieri è strettamente collegato a quello che a dicembre venne effettuato a Villa Settanni, una dimora con discesa a mare, tuttora bloccata da sigilli, rientra nell’ ambito di una più vasta e articolata operazione anti-abusivismo che i carabinieri di Capri stanno portando avanti da oltre un anno. Anche per villa Settanni vennero denunciati il titolare, il committente, il direttore dei lavori e l’ impresa esecutrice: le stesse persone che ieri sono state nuovamente denunciate.
Le indagini dei carabinieri sulla villa vanno avanti ormai dal 2016, da quando nacque una querelle tra i funzionari della Soprintendenza e i tecnici comunali a causa di lavori nel corso dei quali era stato rimosso un nuro di epoca romana. Al termine dell’ operazione di apposizione dei sigilli gli atti dell’ indagine sono stati inviati in procura unitamente ad un’ ampia documentazione fotografica dello stato dei luoghi e delle condizioni in cui versa l’ intera area boschiva, deturpata dall’ installazione di quella lunga scia di legno e metallo.


















