Fonte: Il Mattino
di Anna Maria Boniello
Questa volta ci è scappato il morto. È accaduto l’altra sera ad una donna di 50 anni residente ad Anacapri che è stata ricoverata all’ospedale Capilupi di Capri dopo un primo intervento del 118. L’equipe di turno al Capilupi, il medico Franco Martinelli e l’anestesista Pino Della Guardia, ha immediatamente capito la gravità del caso poiché la donna era in preda ad una grave crisi respiratoria. Addirittura è stata colpita da più episodi di arresto cardiaco, per cui è stato necessario ricorrere per ben due volte all’ausilio del defibrillatore. Mentre i medici assistevano la donna cercando di rianimarla immediata è partita la richiesta dell’eliambulanza attivando la ricerca attraverso la CORE. La risposta al Capilupi era che il servizio di elisoccorso non era disponibile per l’atterraggio a causa di un problema all’impianto di illuminazione. Si sarebbe potuto ricorrere all’idroambulanza in dotazione ad Ischia, ma quest’ipotesi non è stata presa in considerazione perché si sarebbero dilatati i tempi per l’arrivo in terraferma e perché le condizioni del mare sicuramente non avrebbero giovato alle condizioni della donna che ormai era stata intubata.
L’ATTESA – Si è passati così alla seconda opzione: vale a dire quella di richiedere un elicottero militare da Pratica di mare, con l’attivazione di una procedura speciale attraverso la Prefettura. L’ultimo tentativo è stato fatto per l’elicottero del 118 che fa base a Pontecagnano che però non è adibito a voli notturni, poichè effettua il servizio sino alle 17 del pomeriggio. Mentre l’equipe medica continuava la sua operazione di soccorso alla paziente e il personale del Capilupi continuava la ricerca, è arrivato finalmente l’assenso a far partire da Capodichino un’eliambulanza per Damecuta. Poco prima della mezzanotte, dopo oltre due ore dal ricovero della paziente, l’autoambulanza del Capilupi si è diretta a Damecuta dove era già in attesa l’eliambulanza del 118 e contrariamente a quanto era stato comunicato dall’ASL solo due giorni prima l’impianto di illuminazione della pista d’atterraggio era completamente funzionante. Dopo circa 10 minuti di volo l’eliambulanza è atterrata al Cardarelli per poi trasferire la donna all’ospedale Loreto Mare dove è stata ricoverata sempre intubata ed in gravissime condizioni. Purtroppo nonostante l’impegno dei medici capresi e napoletani, il cuore della donna dopo un lungo calvario ha smesso di battere poco dopo le 4.30 del mattino. La notizia si è appresa a Capri in tarda mattinata e molti cittadini sconcertati si interrogano sui motivi che l’hanno portata al decesso: se sia stata la lunga attesa per l’elicottero che la trasferisse in un ospedale più attrezzato del Capilupi dove comunque la donna ha ricevuto tutte le cure necessarie del caso e perché la salute dei cittadini capresi deve dipendere dall’arrivo o meno dell’eliambulanza.
LO CHOC – Intanto a Capri si registrano le prime reazioni. Il delegato alla sanità del Comune di Capri Bruno D’Orazi chiede come già aveva fatto in precedenza di impiegare sulla tratta Capri-Napoli un elicottero in grado di affrontare anche condizioni critiche meteorologiche e che resti in servizio per l’isola di Capri 24h al posto del mezzo attuale. Mentre l’Unione Nazionale Consumatori ha sottolineato che da troppo tempo vengono denunciati i rischi di questa situazione ed abbiamo chiesto un’area alternativa all’eliporto di Damecuta che dista circa 7 km dall’ospedale Capilupi. Per far luce sul caso della donna deceduta è intervenuto anche il Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli membro della commissione sanità che annuncia di far partire un’interrogazione per verificare responsabilità o eventuali omissioni.

















