Fonte: Il Mattino
Lettere al Direttore
Gentile Direttore, ho letto sul Mattino ed aggiungo una mia valutazione: ben venga il riconoscimento Unesco (organizzazione delle Nazioni Unite per la cultura e altro), richiesto per l’ isola di Capri, di cui si discute in questi giorni, se è unito ad un piano concreto di manutenzione ordinaria costante per la regolamentazione dei trasporti e l’ afflusso dei turisti nell’ isola.
Questioni da sempre discusse e mai risolte. Ma questioni, mi creda, ineludibili. Speriamo che tale eventuale prestigioso riconoscimento, non sia solo un un titolo cartaceo da esibire!
Ecco, è quello che temo.
Caro Giorgio, mi pare che lei abbia in mente e ricordi con nostalgia la Capri cantata da Claudio Villa.
“Qui, sotto il cielo di Capri, com’è bello sognar mentre mormora il mar. Qui, fra spalliere di rose e di glicini in fior, paradiso è l’amor. Qui la vita un’azzurra leggenda vi pare, tu dimentichi tutto il soffrire se dall’onde, nel chiaro lunar, ti fai cullare. Qui, sotto il cielo di Capri, voglio vivere e amar, tutto il mondo scordar”.
Non credo che il riconoscimento Unesco, semmai arriverà e pur non rimanendo un pezzo di carta, riporterà l’isola ai fasti che lei immagina, sogna e forse vagheggia. Potrà arrivare qualche fondo in più e speriamo venga utilizzato per la manutenzione. Di certo l’assalto dei turisti all’isola, che impedisce di scordar tutto il mondo, non si arresterà anche perché la maggior parte dei capresi se ne giova.