Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Una legge speciale per Capri mentre l’isola azzurra fa ancora una volta i conti con il maltempo che mette a rischio i collegamenti marittimi. Il meteo che fa le bizze in questo mese più che mai ha riaperto la mai rimarginata ferita relativa ai disagi vissuti da chi si trova nello status legato all’insularità. Il rovescio della medaglia per i territori circondati dal mare, infatti, a fronte di bellezza, turismo e blasone di località dal divertimento tout court quando il solleone è alto nel cielo, è rappresentato dall’isolamento nei mesi invernali, dalle difficoltà di collegamento quando il meteo ci si mette di traverso e dalla complessità organizzativa di offrire servizi all’utenza in presenza di personale che arriva dal continente. Una tematica articolata sulla quale Capri ha fatto fronte comune da tempo con le altre isole, soprattutto quelle di piccole dimensioni, per cercare di ottenere deroghe e leggi speciali che consentano ai sopracitati territori di vivere una vita normale. Nei mesi scorsi con l’Ancim, l’associazione dei comuni delle isole minori si era anche avviata una campagna con tanto di raccolta firme per chiedere modifiche in campo costituzionale proprio per concedere alle terre bagnate dal mare una legislazione particolare e specifica che possa concedere ai suoi abitanti di sentirsi garantiti in ambito scolastico, lavorativo, sanitario e più in generale di vivibilità. Per ogni mare agitato, infatti, a differenza di chi vive sulla terraferma, un isolano è costretto, suo malgrado, a rinunciare a lezioni scolastiche, visite mediche, corsi universitari, in molti casi anche ad approvvigionamento di derrate alimentari e giornali. I vari istituti scolastici isolani a livello nazionale, compreso quello di Capri, si stanno già muovendo ed hanno fatto rete proprio per unire forze e idee per soluzioni che consentano un futuro più roseo ai giovani ai quali va garantito il diritto allo studio. Il caso dell’altro giorno, comunque, quando molti capresi hanno dovuto anticipare la propria partenza pernottando in strutture ricettive napoletane per evitare di perdere la coincidenza aerea e di altrettanti numerosi isolani costretti a fare i turisti per un giorno a Napoli, con annessi costi di ristoranti ed alberghi per la soppressione delle residue corse di collegamento con Capri, è solo uno dei tanti esempi di come la questione insularità sia attuale più che mai sull’isola azzurra e su tanti altri scogli sparsi per lo Stivale.