Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Capri isolata dalla terraferma. La “tempesta perfetta” si è abbattuta sull’isola dei Faraglioni che si è destata, sin dall’alba di ieri, completamente scollegata dalla terraferma. Tutti fermi in banchina i navigli, sia aliscafi che traghetti, e nessun viaggio di collegamento tra Capri, Sorrento, Castellammare di Stabia e Napoli è stato effettuato. Una domenica di totale black-out con “il continente” per lo scoglio più famoso del mondo che ha vissuto la giornata di festa nel pieno letargo invernale. E così, se già di questi periodi si respira una sensazione di desertificazione le pessime condizioni meteo, le flagellanti raffiche di vento di grecale che stanno spirando incessantemente da oltre ventiquattro ore e stop totale ai viaggi via mare ha reso ancora più nero il quadro, con l’impossibilità oltre dell’arrivo di turisti della bassa stagione, anche della consueta consegna di quotidiani e riviste, derrate alimentari e del cambio di turno delle varie categorie professionali interessate, dai medici alle forze dell’ordine. Ad evitare l’ulteriore “peso” dell’assenza di collegamenti con la terraferma come la mancanza di personale scolastico, degli uffici del pubblico impiego e le tante maestranze che nei mesi freddi si occupano di manutenzione e lavori di carpenteria sull’isola, solo il fatto che si trattasse di una domenica, ovvero di un festivo. Ma il problema è dietro l’angolo visto che anche oggi in agenda l’inizio di settimana non si annuncia facile con le condizioni metereologiche ancora sotto scacco del forte vento. La principale criticità è data dalle difficoltà di manovra in entrata e uscita dai porti messa in pericolo dalle raffiche del “dio Eolo”. La seconda decade di gennaio, dunque, si sta palesando per una dimensione ancor più significativamente invernale, nell’accezione che si può riconoscere ad un territorio insulare che deve necessariamente ai collegamenti con la terraferma il suo “funzionamento”. Le riflessioni che si ripresentano sono da un lato la realizzazione, prima o poi, di un “protocollo di emergenza” da adottare ogni qualvolta il tempo atmosferico ci mette lo zampino e riuscire, in qualche modo, a non essere un paese in completo stand-by, in attesa del ripristino di qualche corsa via mare, dall’altro che, nonostante oggi le tecnologie consentano un minimo di programmazione in caso di maltempo, quando si verificano tempeste analoghe a quelle di queste ore, Capri è praticamente paralizzata considerando quanto ormai si poggia sulla forza lavoro proveniente dalle vicine località della penisola e della cittadina partenopea. E se le previsioni non promettono nulla di buono anche oggi, sembra che, però dalla metà della settimana si possa, invece, tornare verso un inverno decisamente meno impegnativo, che anzi nei giorni precedenti la tempesta aveva fatto registrare a Capri un interessante fenomeno di turismo della bassa stagione.