Fonte: Il Mattino
di Diego Del Pozzo
Quella che s’inaugurerà il 27 dicembre e andrà avanti fino al 2 gennaio sarà un’edizione di «Capri, Hollywood The International Film Festival» nel segno delle donne, grazie al già annunciato premio a Sophia Loren (previsto per il 30 dicembre), alla presenza di due artiste di spicco come la regista Francesca Archibugi e la cantante israeliana Noa alla presidenza della kermesse (con la modella italo-cubana Maylin Aguirre nel ruolo di madrina) e all’anteprima europea dell’attesissimo «Piccole donne» di Greta Gerwig (tra i favoriti agli Oscar 2020) come film d’apertura il 27 al cinema Internazionale di Capri.Ma alla metà femminile del mondo del cinema sarà dedicata anche la mostra fotografica «My Divas», che la Archibugi e la regista Elisa Amoruso apriranno sempre il 27 nella cornice storico-monumentale della Certosa di San Giacomo. In esposizione ci saranno trenta immagini realizzate dal celebre fotografo delle dive Roberto Rocco, con suggestivi ritratti di stelle internazionali come Lucia Bosè, Claudia Cardinale, Julia Roberts, Liv Tyler, la stessa Loren, Monica Bellucci, Angela Bassett, Valeria Golino e altre. E di donne si discuterà anche il 29, nel corso del convegno sul loro ruolo nell’industria dello show business, alla presenza delle produttrici Cheryl Boone Isaacs, Shannon McIntosh (che ritirerà anche un premio per C’era una volta a Hollywood di Tarantino), Marina Cicogna; delle registe Francesca Archibugi, Eva Dolezalova, Elisa Amoroso, Nunzia De Stefano; e delle attrici Cristina Donadio, Kiersten Dolbec, Madalina Ghenea, Sofia Milos, Alessia Fabiani, Maria Rosaria Omaggio.Ma quelle citate sono soltanto alcune tra le tante presenze illustri di un parterre che, come ogni anno, si preannuncia affollatissimo, lungo un ponte ideale all’insegna del glamour tra l’isola del golfo di Napoli e la capitale californiana dell’industria del cinema. Ospiti del festival diretto da Pascal Vicedomini, infatti, saranno anche i premi Oscar Bille August, Cristian Mongiu, Bobby Moresco, Nick Vallelonga, Steven Zaillian, Alessandro Bertolazzi, Gianni Quaranta e Giorgio Gregorini; i registi Paul Feig, Terry Gilliam, Michael Radford, Donato Carrisi, Alessandro Siani, Andrea De Sica, Gianni De Gregorio, Mimmo Calopresti, Igort, Agostino Ferrente, Simone Godano, Paolo Zucca, Fabio Massa, Enrico Iannaccone, Fabrizio Laurenti, Nick Vivarelli; gli attori Robert Davi, Yehuda Nahari Halevi, Franco Nero, Costa Ronin, Marcello Fonte, Alessio Lapice, Francesco Di Leva, Alberto Testone, Stefano Fresi, Mirko Frezza, Riccardo Mandolini, Pino Ammendola, Paolo Ruffini, Sebastiano Somma, Orso Maria Guerrini, Fabrizio Ferracane; i produttori Angelo Barbagallo e Andrea Iervolino; lo sceneggiatore Enrico Vanzina; lo stilista italo-palestinese Jamal Taslaq; e i musicisti Peppino Di Capri, Tony Renis, Sumi Jo, Ron con la band-rivelazione La Scelta, Marco Messina e Sacha Ricci (premiati per la colonna sonora di «Martin Eden»), D-Ross e Startuffo (anche loro premiati per la soundtrack di «5 è il numero perfetto»), Davide Palma Jazz Trio, Tony Esposito, Nicole Slack Jones, Agostino Penna, mentre domenica scorsa a Roma Lionel Richie ha già ricevuto il Capri Legend Award Person of the Year per il suo impegno umanitario attraverso la musica, prima di ripartire per gli Stati Uniti.Oltre a «Piccole donne», il programma delle anteprime e proiezioni speciali prevede anche «The Last Full Measures» di Todd Robinson, il cartoon «Arctic Dogs» di Aaron Woodley, «Incitement» di Yaron Ziberman, «Legacy» di Dorian Boguta, «Judy» di Rupert Goold, «Queen & Slim» di Melina Matsoukas, «Honey Boy» di Alma Har’el. E l’esclusiva italiana su grande schermo di titoli Netflix di grande interesse come «Dolemite is My Name» di Craig Brewere con Eddie Murphy, il documentario «Made in Usa Una fabbrica in Ohio» prodotto dai coniugi Obama e diretto da Julia Reichert e Steven Bognar, «Storia di un matrimonio» di Noah Baumbach con Adam Driver e Scarlett Johansson, «I due papi» di Fernando Meirelles con Jonathan Pryce e Anthony Hopkins, «Il re» di David Michôd con Timothée Chalamet. Infine, sarà direttamente lo sceneggiatore Steven Zaillian a introdurre in sala la proiezione di «The Irishman» di Martin Scorsese. Completano il programma l’altra mostra su costumi e bozzetti del «Pinocchio» di Garrone e tre convegni sul ruolo degli opinion-makers, sui contenuti glocal e sul rapporto tra qualità e profitto nell’industria audiovisiva.