Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Uno statuto speciale per Capri e le altre isole italiane, Sardegna in testa. Il Natale ormai alle porte e il sipario calato sulla stagione turistica dell’isola azzurra come delle altre località insulari, vede riproporsi puntuali, come orologi di matrice elvetica, con annesse condizioni meteo avverse, le consuete criticità dei mesi freddi. A farla da padrone, come sempre, è la questione della continuità territoriale, con i collegamenti marittimi ridotti notevolmente rispetto al periodo turistico e soggetti ai vari bollettini meteo, con conseguenti soppressioni di corse nelle giornate di condizioni marine avverse. Ma anche la difficoltà a garantire servizi pubblici, a reperire personale, in primis in scuole, uffici e ospedale, il caro prezzi, la difficoltà di trasferimento per ricevere cure e/o sottoporsi a esami medici specifici. Insomma ogni anno come appuntamento fisso si affaccia il rovescio della medaglia delle località insulari, splendide terre bagnate dal mare quando splende il sole e le temperature sono roventi, che si trasformano in desolati scogli in mezzo alle acque, spesso abbandonati a loro stessi e distanti dal “continente”. La proposta caldeggiata da più parti è quella di redigere uno statuto ad hoc, una normativa speciale da applicare esclusivamente sulle isole, e per i settori prioritari, a tutela della cittadinanza che vi risiede. In questo senso meritano una doverosa citazione i valori sociali contenuti nello Statuto dello storico Partito Sardo d’Azione, dove si legge, tra l’altro, dell’importanza della “valorizzazione e tutela del territorio della Sardegna, in un quadro di sviluppo economico sostenibile e di partecipazione delle popolazioni”. Ed è questo che, probabilmente, dovrebbe essere alla base della difesa di tutte le isole, ovvero la necessità di promuovere e proteggere i propri territori, agevolare lo sviluppo economico e la tutela dei diritti e della partecipazione dei propri abitanti. Per Capri, Ischia, Procida e tutte le isole italiane la priorità deve essere la tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, la promozione di un turismo sostenibile e la destagionalizzazione dei flussi. In Sardegna, come nelle piccole isole, poi, massima priorità dovrebbe essere data all’accessibilità ed all’inclusione delle persone con disabilità ed al miglioramento dei servizi pubblici essenziali e fondamentali per la vita di ogni cittadino che nasce e risiede su un territorio isolano, come la sanità, l’istruzione, la mobilità.


















