Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Capri senza tempo. Non si tratta del nuovo slogan per un’isola piena in ogni ordine di posto per la festività del 1 maggio che quest’anno coincide anche con una domenica ma con il biglietto da visita all’arrivo dei turisti. Operatori e addetti ai lavori, infatti, lamentano la situazione del porto di Marina Grande terminal degli arrivi e partenze di migliaia di vacanzieri al giorno, con un orologio rotto e il tabellone sinottico con l’indicazione dei mezzi in partenza spento da mesi. Una fotografia alla quale si somma il manto stradale del porto che continua a presentarsi in work in progress tra dislivelli, lastroni in ferro e avvallamenti che procurano storte e infortuni ai turisti distratti. Insomma in una Capri piena come un uovo con un circuito di turisti che tra Capri, Napoli e la penisola sorrentina sta raggiungendo dati record e un boom di presenze da epoca d’oro si presentano problemi e disagi che danneggiano non poco l’immagine di una località turistica tout court. E non va meglio se si prende in rassegna il sistema dei collegamenti marittimi che presenta orari distribuiti in modo sfalsato. In alcune fasce orarie partenze a ritmo continuo tanto da creare criticità nella fase di smaltimento all’arrivo al porto, in altri, invece, emerge l’annosa questione dei cosiddetti buchi, lacune anche di due ore senza la possibilità di potersi imbarcare con attese in un porto privo in tanti punti di tendine e banchine come si addice alla sala di attesa di un simbolico aeroporto internazionale come Capri, metà di vacanzieri dai cinque continenti, conosciuta e idolatrata a livello mondiale. L’estate è ormai alle porte e le presenze sono a migliaia come si nota semplicemente passeggiando ma la terra dei sogni si presenta ancora in un quadro generale da migliorare se non vuole deludere le aspettative dei suoi ospiti all’arrivo. Il blasone di un posto come Capri come fanno notare gli operatori della zona e chi lavora nel turismo necessita di servizi e infrastrutture all’altezza di un élite come lo scoglio più famoso di tutti si presenta da sempre nell’immaginario collettivo.