Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Capri chiama Venezia. Nell’ottica di una programmazione per la prossima stagione turistica che sembra sarà florida almeno quanto quella attuale se non ancor di più, indiscrezioni parlano di contatti avviati tra la terra di Tiberio e la celebre località lagunare. Obiettivo quello di fare rete tra Capri e Venezia e i tentativi sarebbero quelli di far arrivare sullo scoglio dei Faraglioni il primo cittadino veneto Luigi Brugnaro per sancire così un patto di ferro per il futuro del terziario di due località turistiche patrimonio nazionale ed entrambe alle prese con le medesime criticità sul fronte dei numeri, del tetto massimo di
presenze, della capienza di visitatori che possano fruire contemporaneamente di territori dalle caratteristiche particolari e dalle dimensioni ridotte. Lo sbarco sull’isola azzurra del sindaco più amato d’Italia dovrebbe in ogni caso avvenire non prima di un mese in considerazione dell’attuale periodo elettorale che vede il movimento politico Coraggio Italia guidato dal sindaco di Venezia partecipare alla competizione alle urne in un’alleanza tra partiti di centro inseriti nel contesto uninominale nella
coalizione di centrodestra. Un arrivo che, dunque, avverrebbe a elezioni concluse, con Luigi Brugnaro nelle uniche e imparziali vesti di sindaco di Venezia. L’unione tra Capri e Venezia concretizzerebbe un vero e proprio patto per il turismo del futuro fatto in termini di vivibilità e sostenibilità ma anche con una serie di misure che interesserebbero i residenti e chi vive le sopracitate località tutto l’anno. Il modello Venezia, quindi, non solo nella prospettiva di un arrivo regolamentato dei viaggiatori con un bolino a decretare il tasso giornaliero di affluenza e informare così sulle medie arrivi quotidiani ma anche per quanto concerne il fenomeno delle locazioni e delle case in fitto. Una delle tante criticità che vivono territori piccoli ma presi d’assalto è la massiccia richiesta di posti letto a fronte di un numero limitato di disponibilità. E per rincorrere tale tendenza la direzione verso la quale stanno andando Venezia e Capri è quella di massimizzare il patrimonio immobiliare esistente, a scapito, per esempio, di una famiglia residente alla ricerca sempre più disperata di un alloggio con crescente rischio di desertificazione della popolazione che a Capri e Venezia ha avuto i suoi natali.


















