Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – A Capri è la “sindachessa” la soluzione più probabile che si sta affacciando sullo scacchiere politico all’ombra della torre campanaria, cartolina da sempre della piazzetta salotto del mondo. Un sindaco donna come guida di una lista a forte vocazione femminile, infatti, sembra l’ipotesi sulla quale si stanno confrontando i vari gruppi, movimenti e competitor impegnati in questa fase di trattative, incontri, confronti e riunioni che si avvicendano nei giorni sempre più caldi che coincidono con la composizione delle liste da presentare alle prossime elezioni comunali in programma i prossimi 8 e 9 giugno. E sono, dunque, queste le ultime settimane che separano aspiranti sindaci, assessori e consiglieri del futuro civico consesso di Capri dall’ufficializzazione delle liste elettorali in campo e in competizione. Due, tre, quattro coalizioni, una possibile sindachessa o un papa straniero come primo cittadino di Capri, queste le attuali opzioni che, stando a rumors e analisti politici, sono attualmente possibili, ma si sa che come spesso avviene nelle “partite” elettorali le certezze di un giorno divengono incertezze ventiquattro ore dopo. In ogni caso un cambiamento storico potrebbe coinvolgere la terra dei Faraglioni con lo scranno più alto del palazzo municipale che affaccia le sue finestre sul salotto più famoso dei cinque continenti, che potrebbe colorarsi di rosa. E se sul nome della “sindachessa” vige un rigoroso top secret, l’indiscrezione che a vestire la prossima fascia tricolore di Capri possa essere una donna è quasi un fatto, ormai, un dato consolidato, con esperti di comunicazione e spin-doctor già pronti a presentare l’isola cara all’imperatore Tiberio come terra moderna e capace, sulla falsariga di quanto avviene a livello nazionale, dove la presidente del consiglio è una donna, e lo è anche il segretario politico del primo partito di opposizione, a individuare in una donna, la persona che potrà guidare il futuro di Capri, una “sindachessa”, appunto.