Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Capri capitale della cultura 2024, un mare di opportunità per l’isola azzurra. La candidatura della terra eletta a patria vacanziera dall’imperatore Tiberio a titolare della cultura per l’anno 2024 ha messo in pista un bolide da Formula Uno. Il prestigioso riconoscimento, varato nel 2014, e assegnato sempre a culle del patrimonio culturale italiano, da Ravenna a Cagliari, a Lecce, a Perugia, a Siena, a Mantova, a Pistoia, a Parma, infatti, sulla terra dei Faraglioni è atteso e ambito. E se l’assegnazione per il 2022 è in dirittura d’arrivo, mentre per il 2023 sono state già indicate Brescia e Bergamo, quale segno di vicinanza dell’intera comunità nazionale alle città più colpite dalla pandemia, il 2024, dunque, potrebbe essere l’anno di Capri. E quel piccolo ma famoso scoglio in mezzo al mare per onorare al meglio il possibile titolo sarebbe pronto a schierare in campo le migliori energie. Al momento si tratta di semplici rumors, poco meno che indiscrezioni, ma Peppino di Capri potrebbe essere testimonial d’eccellenza della candidatura dell’isola a capitale della cultura. Caprese di nascita, è proprio il caso di dirlo, di nome e di fatto, la voce di Champagne potrebbe essere la punta di diamante di una squadra che potrebbe vedere vestire la casacca della candidatura di Capri capitale della cultura anche ad Alessandro Preziosi e Geppy Gleijeses. Capresi d’adozione, entrambi pezzi da novanta del teatro italiano, attori, registi, insomma simbolo per antonomasia del perfetto matrimonio tra l’isola di Capri e la cultura. E poi a contribuire alla candidatura sicuramente protagonisti saranno i luoghi, i monumenti che hanno contribuito a fare di questo magico spicchio immerso nel golfo di Napoli storia e mito. Dalla Certosa di San Giacomo, complesso monumentale testimone della vita caprese nel basso Medioevo ai quartieri antichi di Madonna delle Grazie che custodisce la Chiesa di Sant’Anna, prima chiesa dell’isola, datata 1200, e di Santa Teresa, il rione delle case alte dove campeggia la Chiesa del Santissimo Salvatore, Capri con le sue ville imperiali, la più famosa delle quali Villa Jovis, è un tour nel..Grand Tour lo straordinario e romantico itinerario di un tempo, preceduto proprio da quello che veniva chiamato Viaggio in Italia, vanto della storia del turismo e della cultura. Ma anche Villa Lysis, la dimora in stile liberty del barone dandy Jacques Fersen che si staglia ai piedi del Monte Tiberio e da diversi anni acquisita a patrimonio comunale. La nostra candidatura ha un molteplice valore aveva spiegato già l’altro giorno il sindaco di Capri Marino Lembo – da un lato, quello di punta di diamante di una regione come la Campania, che ha tantissimo da offrire in campo culturale e poi Capri si pone come capofila di un territorio la cui storia si perde nella notte dei tempi. Il progetto di Capri capitale della cultura dovrebbe vedere il coinvolgimento, prima di tutto, del comune di Anacapri, ma anche delle realtà culturali e socio-economiche isolane per un mare di opportunità. Il matrimonio in questo senso tra i due comuni dell’isola azzurra, porterebbe in dote alla Capri capitale della cultura l’altrettanto consistente patrimonio artistico, storico e naturalistico della parte alta, ad Anacapri, infatti, ci sono Villa San Michele, la dimora del medico-scrittore svedese Axel Munthe, la Casa Rossa, il Parco Filosofico alla Migliera, lo straordinario Sentiero dei Fortini, senza dimenticare il grande bene in comune tra Capri e Anacapri, la Grotta Azzurra, il ninfeo di Tiberio, monumento naturale di fama mondiale