Anna Maria Boniello .
Capri. L’appello del sindaco lanciato il primo luglio sull’emergenza sanitaria all’ospedale Capilupi sino ad oggi è rimasto inascoltato. Il primo cittadino, sollecitato dalle varie denunce raccolte dalla cittadinanza preoccupata della situazione di stallo e della carenza di personale paramedico addetto al servizio di dialisi, aveva investito del problema i vertici dell’Asl Na1, il prefetto di Napoli, e anche la presidenza della Regione Campania.
Il sindaco Giovanni De Martino, nel suo appello segnalava l’impossibilità di garantire almeno per il periodo estivo la sicurezza della salute pubblica e chiedeva un turno aggiuntivo di personale medico e paramedico che potesse soddisfare residenti, turisti giornalieri e stanziali, che soggiornano in albergo o in seconde case. Il sindaco quindi in quest’affollatissimo weekend ha deciso, come responsabile della sanità locale, di rendere pubblico il suo appello denunciando la grave situazione sanitaria di emergenza nella quale è caduta il Capilupi, unico presidio sanitario sull’isola.
Sono passati alcuni giorni ma nessuna risposta e nessun provvedimento è stato ancora preso. Per informarsi sul problema ieri il primo cittadino ha chiesto agli uffici competenti regionali e dell’Asl e per vie non ufficiali ha appreso che probabilmente arriveranno da alcuni ospedali dell’Asl Na1 secondo una turnazione, sia i paramedici della dialisi che personale sanitario per completare l’organico. Una strada che se fosse intrapresa, ha dichiarato Gianni De Martino, «potrebbe tamponare il problema almeno per il periodo estivo, quando la popolazione sull’isola si triplica e dai circa quindicimila residenti nei comuni di Capri e Anacapri supera ben oltre le trentamila presenze». Un numero che viene fuori sommando ai 15mila residenti, tremila posti letto nelle strutture alberghiere, a cui si sono aggiunti da tempo le strutture ricettive di B&B, case vacanza e affitta camere. A questi, vanno aggiunti i circa diecimila sbarchi di turisti pendolari. L’ospedale Capilupi, dice il sindaco di Capri, in queste condizioni non può garantire un’assistenza e servizi adeguati e quello della dialisi che è la carenza più sentita anche perché è una terapia che mette a grave rischio chi non può praticarla: trattamento per cui sull’isola non esiste alternativa.
Al Capilupi ricorrono a questo tipo di cura nel periodo estivo anche i tanti turisti che soggiornano negli alberghi e che scelgono Capri per le loro vacanze, proprio perché sanno che possono usufruire di questo importantissimo servizio sanitario. Ma nonostante il grido che si è alzato dall’isola, fino a ieri la situazione è rimasta immutata e su questa tematica è sceso in campo anche il delegato alla sanità Paolo Falco. «Ci rendiamo conto della situazione generale della sanità della nostra Regione dice Paolo Falco – ma non possiamo non considerare la nostra particolare condizione e posizione geografica e di sede disagiata, che ci pone in condizioni di enorme difficoltà rispetto alla necessità di garantire l’assistenza, quanto meno di pronto soccorso a chi ne possa avere bisogno».
E il consigliere Falco, anche nel suo ruolo di medico, richiama l’attenzione sul problema dialisi: «Garantire questo tipo di terapia a chi è a continuo rischio e non ha alternative di assistenza è un sacrosanto diritto, avere un’assistenza di primo e pronto soccorso adeguata non può dipendere dalla presenza più o meno sufficiente del personale».

















