Fonte: Il Mattino
di Paola de Ciuceis
Di folgorante bellezza, Capri ammalia tutti. Più di ogni altri gli artisti. Tra questi, anche Luca Campigotto che restituisce gli inconfondibili scorci isolani in un ciclo di scatti in esposizione da sabato alla Certosa di San Giacomo. Ma questa sua non è una rassegna come tante. Da anni l’ artista è impegnato in un lavoro fondato sul «valore contemplativo della persistenza della luce», che diventa il fulcro di «L’ ora blu», la sua mostra a cura di Denis Curti per la Fondazione Capri, che trova il fil rouge proprio nella luce, narrando i luoghi isolani con un fare fantastico ben lontano dalla più consueta impronta documentaria.
Un lavoro intenso, frutto di una residenza artistica il cui scopo era proprio quello di fotografare l’ isola con un fare che Campigotto preannuncia già in fase progettuale: «La visione dell’ architettura che mi stimola è quella contestualizzata in visioni allargate e paesaggistiche. Mi interessa in particolar modo lo spazio inteso in senso scenografico.
Tutto il mio lavoro va in questo senso. Mi auguro anche che il taglio crepuscolare/notturno, che da sempre è la mia principale chiave di lettura dei luoghi, possa produrre visioni suggestive e originali che richiamino, idealmente, atmosfere teatrali o cinematografiche».
Nascono così le fotografie scattate nell’«Ora Blu» del titolo, quel cruciale momento della giornata, delicato quanto inafferrabile passaggio a cavallo del tramonto in cui le architetture naturali o strutturali vivono di vita propria; e tra il prima luminoso e il dopo buio, regalano favolose suggestioni svelando aspetti del luogo e dell’ anima altrimenti nascosti. Che si tratti della natura selvagge dell’ Arco naturale o dei Faraglioni, dell’ antropizzata Marina Grande o di una veduta a volo d’ uccello da Anacapri, il fiabesco viaggio tra veglia e sogno è garantito. Ed è pure di grande emozione. In tal modo, l’ autore «crea dei fondali per nuove storie, che poi mette insieme trasformando le brevi sequenze narrative in una raccolta di racconti, portando l’ attenzione sull’ elemento empatico ed interattivo della visione».
Classe 1962, veneziano di nascita, Luca Campigotto vive tra Milano e New York dove, tra una mostra e l’ altra, realizza progetti artistici nei quali coniuga scrittura e fotografia di paesaggio e architettura nel solco di un interesse antico che rimanda alla sua laurea in storia moderna con una tesi sulla letteratura di viaggio nell’ epoca delle grandi scoperte geografiche.
`Capri, Certosa di San Giacomo, inaugurazione sabato ore 19,30.


















