di Massimo Lionetti
QUELLO CHE VA
Sei volte Napoli. Come nel 2017 i partenopei partono a razzo e mettono dentro una dietro l’altra una serie di vittorie significative. É un campionato diverso dai precedenti, il gruppo di Spalletti, ha il dovere in questo momento di credere di poter arrivare fino alla fine. Dopo 13 anni una rete del campionato di Serie A porta la firma di un Maldini. La famiglia Maldini, una storica dinastia di storia rossonera, resa bella da Cesare, affascinante da Paolo e per il momento intrigante da Daniel. Il più piccolo dei Maldini alla prima da titolare in Serie A ha aperto la strada ad un successo fondamentale per la sua squadra in casa dello Spezia. A proposito di dinastia, famiglia e valori, a Capri c’è una famiglia che da decenni insegna tennis e che per il calcio sposa i colori rossoneri. Giovanni Di Stefano, figlio di Peppino, ci racconta cosi l’emozionate momento della sua squadra:”Il gol di Daniel Maldini rappresenta prima di tutto la continuità. Il nipote di un campione, figlio di un campione, che gioca sempre nella stessa squadra e segna un gol alla prima da titolare. É una grande storia. Esprime dei valori importanti che fanno bene al calcio, spesso al centro di polemiche proprio perché di valori importanti ce ne sono pochi. Il Milan è partito forte, proprio come lo scorso anno e proprio come lo scorso anno potrebbe giocare per qualificarsi in Champions. Magari potrebbe andare anche oltre, considerata l’ottima prova fornita all’Old Trafford contro il Liverpool. Speriamo che torni presto Ibra”.
QUELLO CHE NON VA
Ho sempre sostenuto che esistono due tipi di allenatori. Allenatori di uomini o allenatori di schemi. A quelli di uomini devi dare squadre con individualità importanti in tutti i reparti e loro non sbaglieranno. Quelli di schemi sono bravi a trarre il meglio dal materiale a disposizione, ma lo sono meno con le prime donne. Per me Mourinho, allenatore di uomini, sta alla Roma come Ancelotti stava al Napoli. Matrimoni sbagliati, che di senso ne hanno poco e che sono destinati a lasciare un segno, probabilmente negativo. Il campionato è naturalmente lungo, tutto o quasi può accadere. Il mio pronostico è che la Roma di Mou ha pochissime chanche di entrare in Champions e deve faticare tanto per entrare in Europa League. Il derby perso più che un campanello di allarme è uno spunto di riflessione.


















