Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Caccia al turista a Capri, è bomba sociale. Esposto-denuncia del Gruppo Motoscafisti dell’isola azzurra, guidato da Giuseppe Maggipinto. Nella missiva inviata a Prefetto, Ministero, forze dell’ordine e amministrazioni comunali isolane il presidente della cooperativa che si occupa a Capri dei trasferimenti via mare, composta tutta da persone di grande professionalità e correttezza e che opera storicamente da decenni sull’isola con grande senso di ospitalità e accoglienza con turisti e vacanzieri, chiede che venga mantenuto “rispetto dell’ordine”. La questione riguarda soprattutto la cosiddetta petulanza che verrebbe operata nei confronti di coloro i quali sbarcano sull’isola azzurra, attività assolutamente vietata da un’apposita ordinanza comunale. “Nulla è cambiato dal nostro primo esposto – ha scritto il presidente Giuseppe Maggipinto stimato operatore del settore – anzi la situazione è notevolmente peggiorata. In diverse occasioni sono volate parole grosse e ceffoni, forse è scattata qualche denuncia. La caccia al turista per vendergli giri in barca continua a pieno ritmo”. Durissimi sono altri passaggi dell’esposto dove si legge tra l’altro di persone “che si aggirano come dei disperati a raccattare turisti ai quali vendono giri in barca a prezzi stracciati”. Sembra, inoltre, che la caccia al turista parta già da terraferma, secondo quanto sottoscrive il presidente del Gruppo Motoscafisti che parla di ipotetica “vendita di biglietti sul porto di Sorrento” e addirittura in altri casi ci sarebbero episodi avvenuti direttamente su corse di aliscafi che salpano da Sorrento, Napoli e Ischia. “A che titolo e con quali autorizzazioni – chiede il Gruppo Motoscafisti – vendono i biglietti per il giro dell’isola di Capri?”. Da parte del presidente Maggipinto viene chiesto un intervento dal comune di Capri per far rispettare l’ordinanza su un territorio dove, secondo quanto fa notare, non si sarebbe elevata “una sola multa nei confronti di persone che non rispettano l’ordinanza”. Un provvedimento varato già da qualche tempo che prevede ammende, poi inasprite anche come “quantum” con un successivo atto, nei confronti di chi viene beccato a praticare la cosiddetta petulanza. “Nel precedente esposto – continua il numero uno dei Motoscafisti – parlavamo di bomba sociale pronta ad esplodere, bene, è esplosa ma a malincuore dobbiamo prendere atto che Marina Grande è stata abbandonata al suo destino”.
Marco Milano



















