Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Operazione pulizia al porto di Capri. Nel borgo marinaro dell’isola azzurra sono stati rimossi rottami e carcasse di imbarcazioni. Il provvedimento disposto dalla Capitaneria di Porto di Capri è stato eseguito dalla società comunale che si occupa della raccolta rifiuti e dell’igiene urbana sul territorio isolano. “Resti” di piccole imbarcazioni e natanti in disuso e condizioni fatiscenti di proprietà ignota sono stati così raccolti nelle zone antistanti il porto, sugli scivoli e le strisce di terra confinanti con lo specchio acqueo e portati a conferimento dagli operai della società incaricata. Un’attività che ha consentito di liberare degli spazi del borgo marinaro dell’isola da carcasse non utilizzate e di migliorare il decoro del molo isolano. Dopo le multe per il bagno vietato nella Grotta Azzurra, intanto, continua il lavoro degli uomini della Guardia Costiera che attraverso una rete di controlli e vigilanza del litorale, sotto il coordinamento della Direzione Marittima della Campania, metterà in campo anche in autunno una task force di monitoraggio, con l’obiettivo di “tutelare e salvaguardare i corretti usi del mare, a beneficio della sicurezza della balneazione, della navigazione ed a salvaguardia della vita umana in mare”. A proposito del porto di Capri continuano le segnalazioni sulle cattive condizioni del molo commerciale che in particolare in alcuni punti presenta buche che alle prime precipitazioni o anche in caso di semplice risacca si trasformano in pozzanghere pericolose per i tanti vacanzieri che complice il beltempo continuano ad affollare l’isola nonostante il calendario indichi la conclusione del mese di settembre. A rappresentare un ulteriore disagio, inoltre, è la più volta segnalata assenza di pensiline parasole e parapioggia in corrispondenza dei primi attracchi. Le coperture, in alcuni casi provvisorie si trovano infatti, soltanto dal molo sette in poi mentre tutta la prima parte del braccio portuale che poi è quella che registra il maggior numero di attracchi e quindi di persone in attesa di partire continua ad essere priva di strutture che possano riparare le persone che magari si trovano anche per decine di minuti fermi e non protetti dagli agenti atmosferici sia quelli tipicamente estivi che quelli invernali.