Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Rientro oneroso in presenza per i pendolari della scuola sull’isola azzurra. Il ritorno alle attività in sede in coincidenza con il ritorno alla zona arancione si è tradotto per i tanti lavoratori del settore scolastico provenienti dalla terraferma, dalla penisola sorrentina e dalla zona stabiese ma anche dalla cittadina napoletana in un aggravio di spese non piacevole. Per coloro i quali usufruiscono di servizi di trasporto sia marittimi che terrestri interni all’isola va detto che l’unica possibilità è quella di stipulare abbonamenti mensili. Titoli di viaggio che consentono a tariffe ridotte e convenienti di potersi recare sul posto di lavoro sull’isola azzurra e di circolare al suo interno. Il problema però in un mese come quello di aprile, per esempio, è che il ritorno è coinciso a cavallo con l’avvio dell’ultima decade del mese e quindi, di fatto, per dieci giorni di servizio a Capri, ogni pendolare ha dovuto stipulare un abbonamento mensile, che proprio perché copre una durata tre volte superiore ha costi ben diversi. Nessuna alternativa, purtroppo, però, per i pendolari, visto che gli abbonamenti per i trasporti non sono di trenta giorni ma mensili in senso stretto, vale a dire che sono in coincidenza con il calendario solare e quindi vanno dall’1 al 31 del mese in questione. «Che senso ha intendere il mese come da calendario si chiede un pendolare e non un periodo di trenta giorni dalla data della stipula? Per dieci giorni di lavoro ho dovuto fare due abbonamenti per trasporti marittimi e uno per quelli terrestri, tutti per l’intero mese di aprile». La tematica è al vaglio della delegazione dell’isola di Capri dell’Unione Nazionale Consumatori che sta studiando la possibilità, da proporre alle società di trasporto marittimo e terrestre, di mettere a disposizione dei lavoratori pendolari che titoli mensili considerando come tali 30 giorni consecutivi a prescindere dal calendario