Nico Falco – Anna Maria Boniello. La speranza si è riaccesa alle 16,30 circa, quando l’ elicottero della Polizia di Stato ha comunicato l’ avvistamento: in mare aperto, a 15 miglia da Capri, c’ era qualcosa che galleggiava.
Una macchia bianca a pelo d’ acqua, quello che rimaneva dell’ imbarcazione che 24 ore prima era colata a picco in un batter d’ occhio. E, attaccati con le ultime forze a quei pezzi di plastica, due dei tre naufraghi che la Capitaneria di Porto aveva cercato per tutto il giorno.
Danilo Piscopo, 28 anni, e Vincenzo Solano, 70 anni, erano in condizioni di salute piuttosto buone, anche se visibilmente provati, quando la motovedetta li ha tratti in salvo; sono stati trasportati all’ ospedale Capilupi ed affidati alle cure del dottor Francesco Martinelli. Nessuna traccia, per il momento, di Silvio Iodice, 90 anni, il medico napoletano, ex primario di otorinolaringoiatria del Cardarelli, proprietario dell’ imbarcazione con cui i tre, giovedì mattina, erano partiti da Nisida. Si erano incontrati sul porticciolo di Bagnoli e, a bordo dell’ Again, un natante di nove metri, erano salpati alla volta della Secca delle Vedove, tra Ischia e Capri, luogo tristemente famoso per la sua pericolosità ma anche molto pescoso, dove c’ è una massiccia presenza di pezzogne. Qualcosa, però, durante il viaggio è andato storto. Un guasto improvviso, la cui natura verrà accertata nel corso delle indagini, che proseguiranno con il recupero del relitto. «Siamo usciti in una giornata di calma insieme al professore per dedicarci a una battuta di pesca racconta Piscopo, ripercorrendo le fasi del naufragio ma mentre eravamo molto lontano dalla costa il natante ha iniziato ad imbarcare acqua ed in pochissimi minuti è andato a fondo. Non so quale è stato il motivo dell’ affondamento, eravamo al largo dove il mare è profondo e la barca non ha urtato da nessuna parte. Molto probabilmente il motivo per cui la barca è affondata è legato ad un guasto ad entrambi i motori».
«L’ Again continua il naufrago è affondata rapidamente e non abbiamo potuto aggrapparci a niente, anche noi tre siamo andati subito sotto. Ho afferrato quello che riuscivo a portare a galla, mentre Vincenzo era già fuori dalla barca. Il professore però non è riuscito ad uscire in tempo, ho cercato di aiutarlo e piazzarlo sul ciambellone, una piccola zattera dove l’ abbiamo poggiato mentre io e Vincenzo siamo rimasti aggrappati a questa zattera di fortuna sino a quando è calato il buio e ci siamo allontanati dalla barca che stava affondando». In acqua i due sono rimasti quasi 24 ore, fino al pomeriggio di ieri, quando l’ elicottero li ha visti. «La corrente ci ha portato al largo continua Piscopo e non abbiamo capito dove eravamo fino a quando dall’ alto siamo stati avvistati dall’ elicottero della polizia che ci ha tratti in salvo». L’ allarme era scattato giovedì sera, quando l’ imbarcazione dei tre non aveva fatto ritorno sulla terraferma. I parenti dei tre diportisti si erano rivolti alle forze dell’ ordine per chiedere aiuto, preoccupati che fosse successo qualcosa; in particolare, il padre di Danilo Piscopo aveva sentito il figlio al telefono quando i tre erano al largo di Capri e che aspettava il rientro a breve.
Ieri mattina, appena si sono rese possibili le ricerche, si erano alzati in volo due elicotteri della Guardia Costiera e dei Vigili del Fuoco e la Capitaneria di Porto aveva allertato tutte le navi mercantili e le barche in navigazione nel golfo. Alle operazioni si era unito il Sesto Reparto volo della Polizia di Stato di Napoli e ieri pomeriggio, durante un volo coordinato dalla Capitaneria di Porto, l’ elicottero ha individuato parte del relitto e i due naufraghi. Gli agenti hanno lanciato dei salvagenti e una zattera di salvataggio per aiutarli a rimanere a galla mentre sul posto arrivava, da Capri, la motovedetta per il recupero. I due naufraghi sono stati portati sull’ isola, dove ad attenderli c’ erano due ambulanze attrezzate, una del 118 e una privata della Bourelly, che da alcuni giorni presta servizio sul molo e viene utilizzata in casi di emergenza. Piscopo e Solano, trovati in condizioni di salute buone ma disidratati e colpiti da ipotermia, sono stati sottoposti alle terapie del caso e sono stati ricoverati in osservazione.


















