Capri. Il caos e la ressa in banchina hanno determinato ieri mattina la caduta in mare nello specchio d’acqua del Porto di Marina Grande di una signora settantaquattrenne, partita dal Molo Beverello insieme al marito cardiopatico e alla famiglia. L’anziana donna era giunta sull’isola per partecipare questa sera a Capri all’inaugurazione di un Lounge Bar nel centro storico, delle sue altre due figlie Annalisa e Luisa. La signora, C.B., originaria di San Sebastiano al Vesuvio, mentre tentava di recuperare il trolley dallo spazio dove vengono depositati i bagagli, è stata spintonata dalla folla ed è caduta in mare dall’ alto del molo, da un’altezza di alcuni metri. A soccorrere l’anziana signora è intervenuto il figlio quarantaseienne, che allarmato dalle urla si è tuffato in mare lasciando in banchina la moglie e i suoi bambini di 5, 6 e 10 anni con gli altri componenti della famiglia. La donna infatti non sapeva nuotare ed ha rischiato seriamente di annegare nella acque portuali. Attirati dal trambusto a prestare soccorso alla signora che rischiava di perdere i sensi ed al figlio in acqua sono intervenuti un giovane ormeggiatore e un marinaio della Snav che hanno lanciato una ciambella di salvataggio ed ha aiutato entrambi a risalire. Nel frattempo turisti e curiosi giravano video e fotografavano la scena ma nessun altro è intervenuto in soccorso dell’anziana donna e del figlio. Con notevole sforzo il figlio e l’ormeggiatore sono riusciti a sollevare la signora che nella risalita si è procurata varie escoriazioni. Dopo il danno anche la beffa, la signora e la famiglia si sono recati alla fila del taxi dove con gli abiti e le valigie inzuppate d’acqua hanno dovuto attendere perfino il loro turno in fila. La signora ha riportato lacerazioni ai gomiti ed alle ginocchia, provocate durante le operazioni di salvataggio lungo le pareti della banchina del molo. L’odissea però non è terminata così perché a terra la donna non ha ricevuto alcun tipo di soccorso né di assistenza, solo allo stazionamento dei taxi del Porto una persona in divisa ha chiesto all’anziana donna il documento per l’identificazione. Appena giunta in compagnia della famiglia in Piazzetta, la signora ha poi dovuto ricorrere al noleggio di un carrellino della cooperativa di trasporto bagagli che ha provveduto ad accompagnarla in hotel e solo all’arrivo in albergo la donna, in evidente stato di choc insieme al marito cardiopatico, è stata aiutata dal personale della struttura ed assistita da un medico che alloggiava nello stesso hotel. Il dottore ha provveduto a medicarle le varie escoriazioni al braccio ed alle ginocchia, somministrandole un farmaco antinfiammatorio, del ghiaccio e del disinfettante. La caduta in mare segue di circa un mese l’incidente che accadde a terra, sempre sullo stretto molo portuale, largo poco più di quattro metri, dove una turista ungherese, spintonata dalla folla, fu vittima di una pericolosa caduta sul molo che la fece finire all’ospedale Capilupi priva di sensi. I sanitari le applicarono 10 punti di sutura a causa di una profonda ferita che si era procurata al cranio.



















