Fonte: Metropolis
di Marco Milano
“Sì all’Area Marina Protetta e a un turismo sostenibile, riportiamo Capri agli antichi splendori turistici e ambientali, il vero problema è l’overtourism”. L’Assocharter isola di Capri, l’associazione nata con “l’obiettivo di promuovere e divulgare il diportismo e la cultura del mare in tutte le sue forme e che si impegna a custodire l’antica tradizione marinaresca di Capri, tutelando il mare e la costa nel rispetto dell’ambiente” ha evidenziato in una nota la propria posizione “sempre favorevole all’istituzione dell’area marina protetta dell’isola di Capri – ha precisato il presidente dell’associazione Graziano Borrelli – a condizione di essere considerati attori principali e parte attiva del relativo iter amministrativo. Ci si è ingiustamente dipinti come parte del problema, quando in realtà rappresentiamo solo circa il tredici per cento del diportismo attorno a Capri, la maggior parte proviene dalla terraferma, Napoli, costiera sorrentina e amalfitana. A nostro avviso, il vero problema è l’overtourism, che con flussi incontrollati via mare e via terra, in particolare negli sbarchi a Marina Grande e Marina Piccola, ha negativamente influenzato la qualità dell’esperienza dei visitatori negli ultimi anni. In qualità di Assocharter, abbiamo scelto di lavorare in silenzio e con dedizione per sviluppare una soluzione che rispecchiasse le esigenze di tutti gli associati, coinvolgendo professionisti e tecnici del settore. La nostra proposta – continua la nota – è in linea con il lavoro svolto al Tavolo del mare, e cogliamo l’occasione per ringraziare le associazioni presenti, che hanno compreso fin da subito le nostre preoccupazioni. Presenteremo all’Ispra le osservazioni condivise con tutti gli associati e discusse al tavolo del mare, riservandoci la possibilità di ulteriori commenti”.



















