Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Lunga ed affollata assemblea pubblica ieri sera ad Anacapri sul tema degli abbattimenti. Dopo la demolizione della casa in località Lo Funno e la nascita del comitato civico “Casa Anacapri” sono giornate intense di incontri e confronti, di consigli legali e riunioni quelle sull’isola azzurra. Il simbolico arrivo della ruspa all’ombra dei Faraglioni desta non poca preoccupazione in un territorio dove le stringenti normative che vietano di fatto qualsiasi “posa di una pietra o un mattone” hanno portato in qualche occasione persone e famiglie a infrangere probabilmente la legge, a rischiare pur di garantire ai propri figli un tetto. Diverso il discorso degli ampliamenti “di lusso”, speculativi, sui quali l’opinione pubblica converge sulla demolizione immediata e la massima sanzione, civile o penale che sia, nei confronti dei protagonisti di abusi edilizi. Ma se per abuso si intende la trasformazione di una veranda in cameretta per il figlio in arrivo, capresi ed anacapresi si interrogano, si chiedono, se sia giusto, opportuno, arrivare alla demolizione, senza se e senza ma. La famiglia anacaprese che si è vista destinarsi il dispositivo di abbattimento è composta da persone oneste, lavoratori che hanno messo su con sacrificio quanto ora va demolito. E se la questione della legalità, del rispetto delle regole, è sempre prioritaria per tutti, nell’incontro di ieri sera gli isolani si sono interrogati sull’ipotesi di arrivare ad un ordinamento diverso e se non sia il caso di approntare qualcosa dal punto di vista giuridico che metta in categorie diverse gli abusi di necessità da quelli speculativi. E su questi ultimi che capresi ed anacapresi preoccupati di quanto si profila sostengono debba iniziare la batteria delle demolizioni mentre le irregolarità amministrative di pochi metri quadrati vengano analizzate soltanto in seconda battuta e comunque inserite all’interno di procedure di sanatoria. Intanto nelle prossime ore la scure degli abbattimenti potrebbe profilarsi anche a Capri. Secondo quanto si apprende dagli ambienti del settore oggi potrebbe essere avviato l’iter di demolizione di una casa realizzata lungo la strada che conduce al porto di Marina Grande. Un’abitazione principale, una “casa unica” che se fossero confermate le indiscrezioni aprirebbe un altro fronte, un’ondata di preoccupazione anche sull’altro comune isolano tra richieste di condono e sanatorie rigettate.