Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Capri non ha trovato sotto l’albero di Natale come regalo l’area marina protetta, ma l’iter sembra riprendere e a far parte del nuovo parco marino potrebbero essere anche università e associazioni. Dopo l’annuncio del ministero dell’ambiente dell’avvio delle procedure di attuazione per una zona marina protetta, tra le ipotesi, figura quella di un consorzio di gestione. E saranno i due comuni di Capri ed Anacapri, che hanno ribadito la volontà sia di istituire un’area marina protetta, sia, soprattutto in clima di continua austerity della possibilità di sobbarcarsene le spese i principali, membri di un futuro consorzio formato anche dalle associazioni ambientaliste e dalle Università in modo da mettere insieme ed unire le forze tra quelle parti in causa che per volontà, competenza e capacità, possano dare a Capri le attrezzature giuste per tutelare il proprio mare. Requisiti per chi conduce mezzi e per le caratteristiche tecniche degli stessi, spazi ampi ed aperti da lasciare a chi vuole praticare turismo naturalistico, sub e amanti della Capri di un tempo, questi i primi ingredienti di una ricetta che potrebbe riportare pace nel mare isolano.