Tutelare Capri e il suo mare, “Perla del Mediterraneo”, dovrebbe essere un interesse nazionale, ma, inspiegabilmente, l’emendamento alla finanziaria per istituire l’Area Marina Protetta non è passato. Chiediamo al Ministro Costa e al Parlamento di mantenere gli impegni.
I motivi illustrati ad aprile al Ministro Costa sono ben noti. Tutte le rappresentanze dell’Isola hanno testimoniato vive preoccupazioni per il processo di deterioramento che sta interessando l’ambiente, il mare e la costa. I cittadini, i turisti e l’intero sistema economico dell’isola, risentono di uno scempio che aumenta progressivamente ogni estate, a causa della mancanza di strumenti normativi per bloccare un “arrembaggio” costante e devastante. L’economia dell’isola e il suo futuro, si basano in modo imprescindibile dal mare e del suo stato di salute.
Con l’istituzione dell’AMP si può porre un argine a questa deriva, ricercando soluzioni applicabili per evitare il costante peggioramento della nostra risorsa mare.
Facciamo appello all’Assessore del Comune di Capri Paola Mazzina e a tutti i “combattenti” per questa causa, di non arrendersi, ma di unirsi in un unico movimento di protesta affinché la proposta di istituire l’AMP di Capri sia più approfonditamente valutata e accolta.
Invitiamo altresì il Ministro Costa e i Parlamentari di tutti i gruppi politici a considerare con più attenzione le istanze che provengono “dal basso”; ciò per ridurre la distanza che -purtroppo- si registra tra i cittadini e le nostre istituzioni democratiche.
Fonte: comunicato stampa



















