Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Parte l’isola di…Immuni e intanto sul protocollo “Capri Sicura”, bilancio positivo sull’attuazione dell’intesa per la prevenzione. E’ stato approvato il progetto “Isola di Capri e Immuni”, redatto da Stefano Denicolai, professore di “Innovation Management” presso il Dipartimento di “Business and Management”, con il quale le due amministrazioni comunali isolane lanceranno, attraverso i propri canali ufficiali, una “chiamata pubblica” finalizzata ad “interpellare degli ‘hub’ isolani spontaneamente interessati a partecipare alla promozione e alla
diffusione dell’app ‘Immuni’ tra i propri membri (e per ‘hub’ si intendono scuole, esercizi commerciali, hotel e ristoranti)”. A tutti gli “hub” che decideranno partecipare al progetto l’iniziativa prevede una successiva e specifica comunicazione su cosa è “Immuni”, quale è il suo funzionamento e quale è la sua reale utilità, “chiarendone nel contempo – è scritto nella delibera con la quale il comune di Anacapri ha già approvato il progetto – alcuni aspetti spesso fraintesi dagli utenti, in modo tale da sensibilizzarne e promuoverne l’adozione”. L’isola di “Immuni”, come auspicato sin da subito dalla delegazione isolana dell’Unione Nazionale Consumatori, con Teodorico Boniello, con questo progetto si pone “l’obiettivo di arrivare progressivamente, hub dopo hub, ad elevati livelli di adozione in tutta l’isola di Capri, creando così un sistema di tracciamento dei contatti estremamente efficiente e quindi utilissimo a limitare la diffusione di
eventuali contagi, sia nei mesi estivi che in quelli invernali”. Intanto ieri report positivo sulla verifica dei risultati ottenuti grazie al protocollo “Isola di Capri Sicura – Covidfree”. Nell’incontro tra i vertici dell’Asl Napoli 1, i due sindaci di Capri ed Anacapri e i rappresentanti di categoria è stata sottolineata l’efficacia delle azioni di prevenzione e controllo messe in campo dai due comuni isolani e dalla Asl, “azioni che hanno permesso di non far nascere alcun focolaio sull’isola e di monitorare tempestivamente i casi arrivati dall’esterno, il tutto nonostante gli spazi ridotti e gli ingenti flussi turistici”.