di Massimo Cerrotta
Serata di poesia e forti emozioni, ieri, alla Sala “Mario Cacace” di Anacapri. Nell’ambito della Settembrata 2018, che anche quest’anno registra centinaia di visitatori e decine di eventi culturali di grande spessore, Anacapri ha voluto omaggiare due importanti figure legate a doppio filo alla storia dell’isola: Ada Negri e Alma Siracusa Vuotto. Entrambe insegnanti, entrambe poetesse, entrambe donne forti e determinate, che hanno saputo raccontare la gioia e la malinconia, la femminilità del loro tempo e la bellezza delle piccole cose. Lo spirito delle due scrittrici è rivissuto attraverso le loro poesie, magistralmente incarnate da Carmine Bozzaotre, Letizia Celentano e Salvatore Di Fede, accompagnati dalle splendide note di Al Martino.
Ada Negri sbarcò a Capri nel 1923, da esule spirituale, così come molti altri artisti prima e dopo di lei: recenti episodi dolorosi avevano scosso la sua esistenza, ma il breve soggiorno al Rosaio, la villa anacaprese di Edwin Cerio, le permise di assaporare un nuovo tipo di bellezza, così pura ed inebriante da farle addirittura invocare una “morte azzurra”.
Nel corso della serata di ieri, commovente è stato poi il ricordo di alcuni ex alunni della professoressa Vuotto, a lungo insegnante di italiano e di vita per decine di giovani isolani. Sua è la celeberrima lirica incisa sulla lapide di Viale Axel Munthe: un vero e proprio inno alla pace e al fascino recondito di Anacapri.
Accorato, infine, l’invito di Salvatore Di Fede di non dimenticare l’universalità della poesia, il suo potere catartico e la sua capacità di mettere in comunicazione l’essere umano con l’infinito che alberga dentro e fuori di sé.


















