Fonte: comunicato stampa
Il Plan X è orgogliosa di presentare “Inner Tides”, l’ultima mostra del programma estivo 2023 nella sede di Capri.
Inner Tides presenta le opere di Helena Margret Jonsdottir, CB Hoyo e ChiaoHan Chueh.
Il flusso e riflusso delle maree oceaniche è una metafora convincente della complessità e della fluidità delle emozioni umane, delle ambizioni e della comprensione di sé.
La mostra vuole esplorare l’interazione dinamica tra desideri, paure e la profonda influenza dell’identità culturale. Proprio come il mare è in balia della forza di attrazione della luna, anche i nostri mondi interiori sono plasmati da forze invisibili: il nostro retaggio culturale, la nostra educazione, le società di cui facciamo parte. Incanalando i ritmi incessanti dell’oceano, i tre pittori ci immergono nella complessità delle emozioni, delle ambizioni e dell’identità, legati all’inflessibile attrazione delle correnti culturali.
Dalle vibranti strade dell’Avana, CB Hoyo getta uno sguardo giocoso ma penetrante sui legami tra esperienze personali e la società moderna. La sua tavolozza colorata e le sue lettere sgocciolate nascondono una profondità che risuona con il tema della mostra, esortando gli spettatori a riconoscere le onde sociali che plasmano il nostro senso di autenticità e di sé. Le opere di Hoyo agiscono come zattere di salvataggio, navigando nelle acque tempestose dei commenti socioculturali.
In netto contrasto, i dipinti di ChiaoHan Chueh offrono un’audace esplorazione della femminilità legata alle reti restrittive della tradizione conservatrice taiwanese. Con ogni ritratto provocatorio, le donne di Chueh si alzano e si abbassano come la marea, le loro forme sfidano lo spettatore a confrontarsi con le norme sociali e con l’equilibrio variabile tra vulnerabilità ed emancipazione.
Nel frattempo, Helena Margrét Jónsdóttir di Reykjavík crea increspature con la sua giusta posizione di surreale e mondano. Le sue opere, basate su oggetti di uso quotidiano, rispecchiano il flusso e riflusso dell’io interiore in mezzo alle influenze esterne. Attraverso l’obiettivo di Helena, anche gli oggetti più comuni diventano vasi di introspezione, chiedendoci di riflettere sul nostro posto in mezzo alle sabbie mutevoli della vita.
