Fonte: Il Mattino
di Gennaro De Biase
Dopo la revoca dell’ ordinanza regionale che ne vietava l’ imbarco dal molo difronte al Maschio Angioino, ecco i primissimi turisti post-Covid diretti a Ischia, Procida e Capri. Ci si imbarca alla spicciolata nel primo sabato disponibile dopo lo sblocco dei confini regionali. Sono italiani, vengono dagli estremi dello Stivale e non vedono l’ ora di raggiungere le isole e visitare Napoli. Segnali incoraggianti per il settore traino dell’ economia cittadina ridotto a zero entrate dalla pandemia. Qualcosa dunque si muove nell’ estate 2020, che è ancora tutta da interpretare.
IL MOLO Il Beverello è vivo per la prima volta. Il maltempo di venerdì ha infatti praticamente cancellato gli imbarchi previsti da Porta di Massa per i residenti fuori Regione. Al porto c’ è ancora una nave da crociera in quarantena, ma gli imbarchi fantasma dei mesi scorsi sono solo un ricordo. La gente c’ è, i trolley pure, come i vacanzieri. Giorgia e Paolo, una coppia di Forlì, hanno appena lasciato l’ alloggio in via Duomo e sorridono. «Finalmente un po’ di mare», sospirano. Lo «zero» sulla casella turisti non c’ è più. Anche Marinella Cortiana e Carla De Paoli, figlia e madre di 57 e 82 anni, ospiti all’ Hotel Magris, «amano Ischia» e si fermano a lungo a parlare. Vengono dal milanese e vivono a due passi dall’ ospedale Niguarda: «Da noi è stata molto dura raccontano Sono morte persone che conoscevamo molto bene e, non potendo andare ai funerali, il lutto è stato anche peggiore.
Ci sentiamo più tranquille a girare a Napoli che a Milano: il virus qui si è diffuso meno e il lockdown è stato affrontato con più rigore. Il Sud è stato più organizzato del Nord. Certi paesi su da noi andavano chiusi subito come fatto con Codogno, invece hanno prevalso gli interessi degli industriali». Dopo i ricordi dell’ incubo, le due signore fissano il Vesuvio e si rasserenano: «Amiamo Napoli. Siamo tra i primi vacanzieri post-Covid. Ieri siamo andate perfino dal nostro parrucchiere napoletano. Adoriamo lo shopping tra Toledo e Chiaia». Cose «normali», ma che sembrano speciali oggi, dopo mesi di lockdown. «Secondo me quest’ estate ci sarà un turismo più nazionale aggiunge Marinella non prevedo vacanzieri dall’ estero in massa». Fattore non secondario, il lockdown ha accorciato le ferie: «Ripartiamo giovedì prosegue Marinella saremmo rimaste di più ma lavoro in banca e ho le vacanze centellinate: abbiamo dovuto prendere 14 giorni di ferie obbligate per via della quarantena».
IL CENTRO Orazio Ragusa e sua moglie Loriana Compagnino sono arrivati in auto da Catania e sono ospiti di Clapa, una delle strutture extralberghiere che avevano aderito al bando comunale di inizio aprile e si erano «riconvertite» per ospitare personale sanitario. «Era da tanto che volevamo venire a Napoli rivelano e perciò l’ abbiamo scelta come meta subito, per il primo weekend in cui era possibile partire e avevamo un po’ di pausa con il lavoro. Non ce ne siamo pentiti».
Il racconto del lockdown catanese è diverso da quello lombardo: «A Catania c’ è stata tanta paura del virus in questi mesi conclude Orazio e tanti negozi avevano chiuso. Ma i soldi stavano finendo a molti e si è cominciato a forzare la mano per ripartire».