Fonte: Il Mattino del 13 novembre 2021
di Anna Maria Boniello
La panacea di tutti i mali sarebbe quella di istituire una sorta di agenzia, di commissariato alle Emergenze ambientali, per far fronte ai frequenti episodi di frane e smottamenti, non ultimi quelli di questi giorni di autunno, come del resto puntualmente accade ogni anno di questi periodi.
La proposta arriva da Sergio Gargiulo, presidente di Federalberghi isola di Capri, organizzazione che vanta oltre mezzo secolo di vita e che conta sessanta associati. Nel day after dell’ ultima frana che si è verificata sull’ isola, Gargiulo lancia un’ idea operativa, una vera e propria struttura commissariale presieduta dai sindaci.
Presidente, lei quindi propone di dar vita a una struttura che affianchi le amministrazioni di Capri e Anacapri per poter monitorare il territorio ma anche per intervenire in casi di emergenza, verificando smottamenti, frane, cadute di pietre e di alberi?
«Credo che possa essere una giusta soluzione rispetto al dissesto idrogeologico che sta colpendo l’ isola. Si può immaginare un ente guidato dal sindaco o da un manager e che venga in qualche modo supportato e sponsorizzato pure da privati».
E che compito avrebbe questo organismo?
«Immaginerei una sorta di agenzia o di commissariato per le emergenze ambientali e idrogeologiche, seguendo lo stesso modello che è stato adottato in occasione della pandemia, ovvero il coinvolgimento di tutti gli attori: vigili del fuoco, protezione civile, tecnici, professionisti e tutti coloro che devono intervenire in caso di eventi climatici avversi».
Questa nascente e ipotetica struttura a quale priorità dovrebbe tendere, pulizia dei costoni, sistemazione di reti paramassi per evitare crolli improvvisi, taglio di alberi?
«Non c’ è una priorità negli interventi, perché la natura dell’ isola è quella che è e ci sarebbero tante operazioni da effettuare. Non vedo un intervento più urgente dell’ altro.
Ciò che è importante è la sburocratizzazione delle procedure e a questo potrebbe servire una struttura che affianchi le amministrazioni. Mi metto nei panni degli amministratori locali, ai quali non si può dare colpa di quello che succede, che per ogni intervento devono richiedere una infinità di permessi. Di conseguenza, il tempo passa e le emergenze si aggravano sino a quando non si verificano eventi traumatici come le frane. È invece urgente l’ adozione di strumenti d’ intervento rapidi che favoriscano innanzitutto la prevenzione».
Ma il territorio di Capri è di origine carsica, è di natura friabile e gli smottamenti sono all’ ordine del giorno sia d’ estate che d’ inverno. Come si fa a monitorare un territorio così vasto?
«La priorità è quella di prevenire questi fenomeni anche atmosferici e ridurre i tempi d’ intervento quando c’ è un’ emergenza. Ed è importante reperire ulteriori supporti economici, che possono arrivare anche dai privati, per far fronte alle situazioni emergenziali senza dover attendere i tempi degli stanziamenti pubblici.
L’ isola ha problemi che derivano dalla sua particolare geomorfologia senza dimenticare gli effetti dei cambiamenti climatici degli ultimi anni che evidentemente lasciano il segno sul territorio isolano».

















