Fonte: Metropolis
di Marco Milano
L’Anac contesta al comune di Capri l’affidamento diretto di troppi lavori e la mancata rotazione. Il Presidente dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione avrebbe rilevato varie irregolarità nelle procedure di assegnazione dei lavori da parte del comune di Capri. E’ quanto emerge in una nota diffusa in rete nelle scorse ore nella quale si apprende che nell’ambito dell’attività di vigilanza di competenza, l’Anac ha redatto un documento nel quale avrebbe evidenziato che «il comune di Capri, in Campania, ha violato i principi di libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, economicità e rotazione degli affidamenti previsti dal codice appalti». La vigilanza effettuata da Anac sarebbe legata «alle attività di affidamento dei lavori pubblici nel periodo 2018-2020» e nella nota si rileva la «evidente mancata programmazione della attività di manutenzione». Secondo quanto si legge nella nota, infatti, il comune di Capri avrebbe «estremamente parcellizzato gli appalti di lavori di manutenzione affidando direttamente a singoli soggetti o tramite affidamenti di somme urgenze o tramite procedure negoziate, anche per importi inferiori a quaranta mila euro». Sotto la lente di ingrandimento anche l’utilizzo della procedura in modalità di cosiddetta somma urgenza. Secondo la comunicazione diffusa in rete il comune di Capri vi avrebbe «fatto ricorso per lavori riconducibili all’incuria e al degrado (infiltrazioni, distacchi di intonaco, risanamento di aule, dissesti dei muri) e non, come stabilisce la legge, a pericoli causati da eventi imprevedibili». L’intervento dell’Anticorruzione è stato aperto il 12 novembre 2020 e «dopo una serie di solleciti e richieste di proroga hanno sottolineato dagli uffici guidati dal presidente Giuseppe Busia – il 6 dicembre 2021, il comune di Capri con oltre un anno di ritardo, riscontrava quanto richiesto dal competente ufficio». Il caso dovrebbe finire sul tavolo della Corte dei Conti.