Fonte: Il Mattino
di Gianluca Galasso
IL PERSONAGGIO L’ Irpinia perde il politico e l’ avvocato di grido: l’ altra notte è scomparso a 77 anni Massimo Preziosi. Papà dell’ attore Alessandro, fu sindaco della Dc tra il 1975 e il 1980. La politica per un pezzo ha camminato di fianco alla sua brillante carriera forense. Vestì la fascia tricolore giovanissimo, a 33 anni. Salì sullo scranno del Municipio così come fece il papà Olindo nel dopoguerra. Una famiglia della borghesia avellinese, appassionata della propria terra e della propria città verso la quale ha sempre nutrito sentimenti di riconoscenza. Legami dalle radici forti, che Massimo Preziosi ha trasferito consapevolmente e indirettamente ai suoi figli Olindo, Alessandro e Valerio. Anche loro avvocati, ma poi il secondogenito ha scelto la carriera dello spettacolo dove è stato incoronato dal grande pubblico, dalla critica, dagli amanti di cinema e teatro dal palato fino. I SUCCESSI Massimo Preziosi fu allievo del papà Olindo e di Alfredo de Marsico, che sostituì da giovanissimo in processi importanti. Oratoria elegante, colta, possente. Il suo sorriso ingentiliva anche le arringhe più severe e rassicurava chi si trovava di fronte. Un approccio cortese, mai scomposto. Dava fiducia e le persone lo percepivano. Amava il mare e il tennis. Un rapporto intimo con Napoli e Capri, dove frequentemente si rifugiava con la famiglia. Nel 1996 si cimentò nuovamente con l’ elettorato dopo una lunga pausa di anni. Sfiorò l’ impresa politica. In quella occasione venne schierato dalla destra per la corsa al Senato. «Per poco non ottenne l’ elezione nel proporzionale. Avrebbe cambiato la storia politica di Avellino», ricorda Giovanni D’ Ercole, ex consigliere comunale del capoluogo. Contro Preziosi venne schierato Nicola Mancino, quando l’ Irpinia era ancora capitale della politica nazionale con protagonisti del calibro dello stesso ex vicepresidente del Csm, del leader di Nusco Ciriaco De Mita, del compianto Antonio Maccanico.
I RICORDI «Saluto con dolcezza, senza retorica Massimo Preziosi, assieme al quale – ricorda il parlamentare Gianfranco Rotondi – nel 1996 ho combattuto, lui al Senato, io alla Camera, la più bella campagna elettorale della mia vita, l’ unica che ho perso. È stato l’ erede professionale di Alfredo De Marsico, forse come lui il più grande penalista della insigne scuola napoletana. È stato sindaco di Avellino, padre di meravigliosi professionisti, marito di una dolcissima inseparabile compagna di vita (la signora Maria Cristina, ndr). Come molti grandi penalisti, Massimo coglieva appieno il senso della vita e la riassumeva in una ironia mai beffarda, sempre metafora di una filosofia. Andiamo avanti, ma da oggi più soli». Cordoglio da parte di Mancino che lo definisce «grande penalista ed amministratore scrupoloso per un quinquennio della nostra città». Dopo la delusione del 1996 e a seguito della diaspora demitiana all’ interno del Pd appena nato, Preziosi fu candidato nel 2009 per la carica di sindaco di Avellino. Riuscì a mettere insieme i rivali storici della destra irpina e una fetta consistente e autorevole dell’ ex Dc, rappresentata proprio da Ciriaco De Mita. Poche decine di schede lo divisero dall’ avversario Giuseppe Galasso, che al secondo turno si laureò primo cittadino. Preziosi restò al suo posto in Consiglio comunale da capo dell’ opposizione con superlativo impegno, senza mai perdere una seduta dell’ aula. Il suo fu un contributo straordinario alla politica cittadina. Oggi, alle 10, i funerali nella chiesa del Rosario del capoluogo irpino. Si fermeranno tutte le udienze al Tribunale di Avellino. Lo ha deciso il presidente Vincenzo Beatrice, in considerazione della volontà di tutti gli avvocati di partecipare alle esequie.
Il direttore Anna Maria Boniello e la redazione di Capri Press si uniscono al dolore della famiglia Preziosi per la scomparsa dell’avvocato Massimo.