Fonte: ANSA
Acerra, da Fortini discutibili considerazioni su dimensionamento
‘Rispetto sarebbe ineludibile in rapporti tra Amministrazioni’
“In un video pubblicato ieri dalla dottoressa Fortini sui social, si avanzano nuove e discutibili considerazioni sulla questione del dimensionamento scolastico in Campania. E poiché la questione “ci tocca”, facciamo un passo indietro. La Regione Campania è stata ampiamente informata sui “numeri” della popolazione scolastica dell’anno 2024/25 con dati reali (e non di stima) tratti dall’Anagrafe degli studenti, che rileva appunto gli effettivi frequentanti nelle scuole della regione”. Lo scrive in una nota Ettore Acerra, direttore generale Usr per la Campania “Una semplice analisi di questi dati trasmessi qualche mese or sono, se fatta in buona fede, permetterebbe di verificare che tra stime e dati effettivi vi è di fatto coincidenza, fermo restando che il decreto sul dimensionamento per previsione normativa deve basarsi necessariamente su dati di stima, avendo una portata pluriennale. Tant’è che, nel pieno rispetto della norma che prevede possibili aggiornamenti sulla base dell’andamento dei dati Istat, a fine giugno 2025 – aggiunge – è stato emanato un decreto interministeriale che attualizza i contingenti proprio in base alle aggiornate serie storiche, prevedendo un numero minore di istituzioni da dimensionare anche per la Campania. Ciò in perfetta aderenza a quanto prescritto dalla legge e dell’andamento della denatalità. Questo aspetto così significativo la dott.ssa Fortini stranamente lo omette del tutto”. “In ogni caso, considerando lo scorso anno scolastico, i calcoli (se fatti in modo non strumentale) permetterebbero di verificare che la media dei frequentanti per scuola in Campania è addirittura inferiore alla media nazionale (altro che errori da correggere). l problema, però, non è solo questo. È appena il caso di sottolineare, infatti, che, nei rapporti tra Amministrazioni, il rispetto per le persone e per le istituzioni debba sempre essere un principio ineludibile, ancor più quando ci si affida ad una comunicazione via social; e ciò risulta particolarmente grave e fuorviante quando si parla di scuola. A volte, con l’uso infelice di parole inadeguate, si perdono la misura e il rispetto, ma dei propri comportamenti e del proprio “stile” ognuno risponde per sé. Nel merito, poi, entrerà la Giustizia amministrativa, che va rispettata sempre e non solo quando conviene farlo”, conclude Acerra.


















